20/11/2004, 00.00
palestina - israele
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Abu Mazen: "Fermeremo i violenti per tenere elezioni pacifiche"

La parlamentare palestinese cristiana Hanan Ashrawi: "Mantenere integra l'identità dei palestinesi cristiani".

Ramallah (AsiaNews) - "Bloccheremo i gruppi armati per favorire lo svolgersi pacifico delle elezioni presidenziali di gennaio. Dobbiamo andare verso una nuova era". Lo ha promesso il nuovo leader palestinese Abu Mazen nella sua prima intervista dall'assunzione della guida dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, dopo la morte del leader storico Yasser Arafat.

"Agiremo in modo risoluto contro chiunque violi la legge: vogliamo dare sicurezza ai nostri cittadini" ha dichiarato Abu Mazen, che ha inoltre chiesto ad Israele di fermare la sua "aggressiva" azione militare nella West Bank e a Gaza in modo da contribuire a ristabilire l'ordine pubblico in vista del voto del 9 gennaio.

Nei giorni scorsi Abu Mazen ha incontrato i leader delle fazioni radicali palestinesi: gli incontri non hanno fruttato nessun accordo sulla sospensione degli attentati suicidi contro Israele. I gruppi di Hamas, al Fatah e Jihad islamica hanno assicurato verbalmente al leader palestinese la propria disponibilità a ristabilire l'ordine interno all'Autorità palestinese. Ma pesa ancora l'accusa delle fazioni terroristiche ad Abu Mazen di essere "un fantoccio di Israele" per essersi sempre opposto alle violenze della seconda intifada.

Intervistata da AsiaNews sul dopo Arafat in Palestina, la parlamentare cristiana Hanan Ashrawi ha dichiarato che "stiamo cercando di sostituire un capo simbolico come Arafat con istituzioni politiche e il ruolo della legge". Secondo l'esponente cristiana, nel mondo politico palestinese "c'è una diffusa volontà di costruire un quadro democratico", anche se "la situazione attuale è molto critica e ci sono competizioni fra le diverse fazioni".

Ashrawi fa presente che i vincitori delle elezioni del 9 gennaio "saranno sottoposti all'indagine dei risultati che otterranno". Riguardo ai rapporti con Israele, la deputata cristiana rifiuta la strada del terrorismo, dicendo che "dobbiamo lavorare con metodi politici per raggiungere una soluzione del conflitto basandoci su negoziati, seguendo la legge internazionale e la giustizia". Sulla situazione dei cristiani di Palestina - ultimamente emarginati dal crescente fondamentalismo islamico e colpiti da una grave emigrazione – Ashrawi afferma che "l'identità dei cristiani palestinesi, eredi della comunità cristiana più antica al mondo, deve essere mantenuta integralmente" nella società palestinese. (SQ - LF)

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