Aceh, terremoto di magnitudo 7,1. Rientra l’allarme tsunami
di Mathias Hariyadi
La zona è stata colpita dallo tsunami nel 2004. Il sisma si è sviluppato 420 km a largo della costa e a una profondità di 30 km. Al momento non si hanno conferme ufficiali di vittime o gravi danni agli edifici. La popolazione, ancora traumatizzata dalle devastazioni del 2004, è fuggita verso colline o luoghi elevati in cerca di riparo. Al terremoto sono seguite scosse di assestamento.
Jakarta (AsiaNews) – Un potente terremoto di magnitudo 7,1 ha colpito nella notte le province indonesiane di Aceh e Nord Sumatra, generando anche un’allerta tsunami poi rientrata dopo un paio d’ore. Gli abitanti in preda al panico – memori del devastante tsunami del dicembre 2004 – si sono riversati per le strade e hanno cercato rifugio nelle aree più elevate. Al momento non si hanno conferme ufficiali di vittime, feriti gravi o particolari danni agli edifici, tanto che il pericolo pare ormai rientrato. Tuttavia, per tutta la notte e fino alle prime ore della mattinata si sono susseguite brevi scosse di assestamento, che hanno ingenerato ulteriore panico fra la popolazione.
Poco dopo la mezzanotte (ora locale), un sisma con epicentro a circa 30 km di profondità nel sottosuolo marino e 420 km al largo della costa di Aceh (reggenza di Simeulue) ha costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni. In un primo tempo l’istituto geologico statunitense aveva parlato di una scossa di magnitudo 7,6; dalle successive rilevazioni, il valore è sceso a 7,1 nella scala Richter.
L’allarme tsunami è durato un paio d’ore, poi è rientrato, ma fra la gente alberga ancora la paura. Il pensiero corre al 26 dicembre 2004, quando un potente terremoto ha innescato un’onda anomala gigante che ha causato quasi 300mila morti in tutta l’Asia, metà dei quali nella sola provincia indonesiana di Aceh.
Fonti locali riferiscono che a Banda Aceh, le sirene delle moschee hanno suonato a lungo per avvertire la popolazione del pericolo. Una lunga fila di auto e motocicli si è riversata nelle strade, alla ricerca di un luogo più sicuro dove rifugiarsi. “Sono spaventata” ha dichiarato Fera, un’abitante della zona, prima di saltare a bordo del proprio motorino e scappare assieme ai due figli e alla madre.
Intanto i funzionari locali e i responsabili del governo confermano che, al momento, non si hanno notizie di vittime o di gravi danni agli edifici.
Poco dopo la mezzanotte (ora locale), un sisma con epicentro a circa 30 km di profondità nel sottosuolo marino e 420 km al largo della costa di Aceh (reggenza di Simeulue) ha costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni. In un primo tempo l’istituto geologico statunitense aveva parlato di una scossa di magnitudo 7,6; dalle successive rilevazioni, il valore è sceso a 7,1 nella scala Richter.
L’allarme tsunami è durato un paio d’ore, poi è rientrato, ma fra la gente alberga ancora la paura. Il pensiero corre al 26 dicembre 2004, quando un potente terremoto ha innescato un’onda anomala gigante che ha causato quasi 300mila morti in tutta l’Asia, metà dei quali nella sola provincia indonesiana di Aceh.
Fonti locali riferiscono che a Banda Aceh, le sirene delle moschee hanno suonato a lungo per avvertire la popolazione del pericolo. Una lunga fila di auto e motocicli si è riversata nelle strade, alla ricerca di un luogo più sicuro dove rifugiarsi. “Sono spaventata” ha dichiarato Fera, un’abitante della zona, prima di saltare a bordo del proprio motorino e scappare assieme ai due figli e alla madre.
Intanto i funzionari locali e i responsabili del governo confermano che, al momento, non si hanno notizie di vittime o di gravi danni agli edifici.
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