31/10/2011, 00.00
THAILANDIA
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Acqua potabile razionata e casi di malaria, ancora emergenza in Thailandia

di Weena Kowitwanij
In alcune aree della capitale l’acqua è contaminata, oltre 10mila persone hanno lasciato i centri di accoglienza in direzione sud, sgomberato un carcere e trasferiti 603 ergastolani. Piani del governo per rilanciare l’economia e sostenere l’industria. Colpito anche il settore della produzione di hard disk. Vittime per allagamento e folgorazioni sei volte superiori alla media.
Bangkok (AsiaNews) – In alcune aree di Bangkok e dintorni, fra cui la zona di Mahasawad Station, l’acqua potabile è contaminata; le autorità hanno ridotto a due i periodi della giornata – tra le 6 e 9 del mattino e 17 – 20 della sera – in cui la cittadinanza può rifornirsi dalle autobotti. Al momento sono almeno 10.343 le persone che hanno abbandonato i rifugi di emergenza allestiti dal governo nella capitale, trovando riparo in altre aree del Paese. Problemi arrivano anche dalle carceri di massima sicurezza: 603 ergastolani della casa circondariale di Bangkwang sono stati trasferiti nella prigione di SongKhla, nel sud della Tahilandia. Ad oggi 30 distretti sui 50 che formano Bangkok sono stati colpiti dalle alluvioni, ma solo in due casi la situazione è di forte crisi. Intanto in alcune province cominciano a diffondersi epidemie di malaria, causate dalle precarie condizioni ambientali nelle zone inondate.

Nel fine settimana le difese erette a protezione del centro di Bangkok e di alcune aree nevralgiche hanno tenuto nonostante l’ondata di piena; aumentano le speranze che il cuore della capitale possa essere risparmiato dalle inondazioni, ma in diverse zone scarseggiano i rifornimenti di cibo e generi di prima necessità. Il timore è che serviranno settimane, se non mesi, per far defluire le acque e tornare alla normalità. Inoltre si ripetono attacchi di cittadini esasperati contro i dipendenti governativi e dell’amministrazione pubblica, impegnati nella costruzione e nel potenziamento delle barriere difensive. Nei giorni scorsi si sono registrati anche colpi di arma da fuoco rivolti verso l’alto, mentre le squadre erano intente a puntellare le protezioni. Il Dipartimento della protezione civile thai dedicato alle alluvioni – FROC – ha chiesto adeguata protezione per gli operai al lavoro.

Il governo esclude per ora l’ipotesi di prolungare le giornate di festa, ma lascia alle aziende e agli uffici pubblici la scelta di dichiararne a seconda delle necessità. La premier Yingluck Shinawatra ha avanzato un piano di rilancio delle industrie in due fasi: la prima, di breve termine ed entro l’anno, di 100 miliardi di Bath per l’occupazione; la seconda, di lungo periodo, per riconquistare la fiducia degli investitori e del mercato internazionale. Le alluvioni hanno causato anche pesanti ripercussioni nel mercato internazionale dei computer, in particolare nell’approvvigionamento degli hard disk su scala mondiale. Stime delle società del settore riferiscono che il 40% dei “dischi fissi” proviene dalla Thailandia, secondo esportatore al mondo dopo la Cina.

Somsak Ngamtae, della provincia di Ayudhaya, riferisce che “il numero delle vittime per annegamento e folgorazione da corto-circuito elettrico è di sei volte superiore alla media”. Previsioni confermate dagli esperti a Bangkok, che spiegano le ragioni per cui sì è venuta a creare la maggiore emergenza degli ultimi 50 anni nel Paese: in primis la morfologia del territorio, una piana alluvionale che in alcuni punti è al di sotto – da 0 a 1,5 cm – del livello del mare; la presenza di tre fiumi, il Chao Praya, il Tha-gene e il Bangkok che scaricano acqua; le difficoltà nel drenaggio del terreno e di riversamento in mare, anche a causa di costruzioni ed edifici.

Il prof. Kaisri  Pakdeesukcha, della facoltà di architettura e urbanistica della Chulalongkorn University, invita la popolazione alla “cautela”, perché il livello delle acque può variare anche all’interno di uno stesso quartiere, per la conformazione dei terreni: “È possibile che – avverte il docente – l’acqua nella nostra casa arrivi a 50 cm, mentre nelle zone circostanti può raggiungere il metro e più”.
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