11/03/2014, 00.00
MALAYSIA-CINA-IRAN
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Aereo scomparso: iraniani i passeggeri con passaporto rubato. Ma non erano terroristi

Lo afferma la polizia malaysiana. Con ogni probabilità si tratta di immigranti illegali verso l'Europa. La Cina ridispone 10 satelliti per aiutare la ricerca e le comunicazioni nel mare. Si allarga il raggio di ricerca attorno al punto in cui è scomparso il jet.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) -  I passeggeri che hanno usato i passaporti rubati sul volo MH370 scomparso l'8 marzo scorso nella rotta da Kuala Lumpur a Pechino, erano iraniani. Iraniana è la persona che ha prenotato, disdetto e poi prenotato ancora i biglietti per i due che possedevano passaporti italiano e austriaco.

La polizia malaysiana ha stabilito che uno dei passeggeri era un 19enne iraniano, ma essa non crede che il giovane avesse legami col terrorismo. Si pensa che egli volesse viaggiare cercando asilo in Germania.

Ciò è confermato dal fatto che l'uomo che ha prenotato i voli, conosciuto a Pattaya (Thailandia) come "il sig. Alì", ha chiesto solo dei biglietti poco costosi per arrivare in Europa. Da qui la scelta del volo via Pechino. Dalla capitale cinese, i due passeggeri con passaporto rubato avrebbero volato ad Amsterdam e poi su due voli separati verso Copenaghen e  Francoforte.

All'inizio, la scoperta di passeggeri con passaporto rubato ha fatto emergere l'ipotesi che l'aereo avesse subito un attentato terroristico. Ma per ora la polizia malaysiana esclude questa pista: nel Sudest asiatico vi sono spesso furti di documenti di viaggio usati poi per l'immigrazione illegale o per attività criminali come il commercio di droga.

Intanto, per aiutare la ricerca dell'aereo della Malaysia Airlines, il ministero cinese della Difesa ha deciso di riposizionare 10 satelliti utilizzandoli per comunicazione, informazioni meteo, operazioni di ricerca nel Mar Cinese meridionale.

Alle operazioni di ricerca del velivolo, cui partecipano 20 aerei e 40 navi provenienti da sette diversi Paesi fra cui Vietnam, Malaysia, Cina, Stati Uniti e Filippine.

A tre giorni dalla scomparsa del velivolo con 239 passeggeri a bordo, non si è giunti ancora ad alcun risultato. Diverse indicazioni di ritrovamenti di rottami o di chiazze d'olio nel mare - lungo la rotta da Kuala Lumpur a Pechino - si sono dimostrate delle false piste.

Sia Pechino, sia la Malaysia hanno deciso di allargare  il raggio di ricerca, fino a 100 miglia nautiche attorno al punto in cui il jet è scomparso.

 

 

 

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