15/12/2004, 00.00
CINA - UNIONE EUROPEA
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All'Unione Europea la Cina chiede nuove tecnologie di difesa

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina, più che alle armi europee, è interessata alla tecnologia che è alla base degli armamenti e ai sottosistemi di difesa, come i radar e i sonar. Lo afferma Robert Karniol, esperto di politica asiatica del Jane's Defence Weekly, sottolineando l'attento uso delle parole del premier Wen Jiabao durante il summit Cina – Unione Europea.

Durante il vertice il primo ministro ha affermato che la richiesta di "togliere l'embargo non implica il fatto di voler acquistare armi dall'Europa; Pechino considera l'embargo "una discriminazione politica e un rifiuto dell'Europa a trattare da pari a pari".

"In realtà – precisa Robert Karniol – anche gli Stati Uniti, che si oppongono alla rimozione dell'embargo, hanno trovato il modo di vendere armi e tecnologie militari alla Cina in questi anni, nonostante le sanzioni che loro stessi avevano stabilito".

La Cina chiede la fine dell'embargo europeo per creare un effetto domino sugli altri paesi; esso le consentirebbe di aprire nuovi commerci mirati all'implementazione del suo sistema di armamenti. Secondo Arthur Ding, esperto di geopolitica cinese dell'Istituto di Relazioni Internazionali di Taiwan, l'apertura del mercato europeo "permetterebbe alla Cina di fare pressioni sulla Russia per un'apertura completa del commercio di armi fra i due paesi". Inoltre il Paese potrebbe usare "le risorse offerte dalla tecnologia europea per migliorare le attuali armi a disposizione, che vengono in gran parte dalla Russia". Dall'1989, anno in cui Usa ed Europa hanno imposto l'embargo in risposta alla sanguinosa repressione di piazza Tiananmen, la Russia è stato il principale fornitore di armi alla Cina, vendendo jet, sottomarini e altri armamenti.

"D'altro canto – precisa l'esperto di geopolitica – anche se l'Europa dovesse togliere l'embargo, la Cina non comprerà ingenti quantitativi di armi, perché il vero obbiettivo è progettare un sistema di difesa proprio". Per raggiungere lo scopo basterebbero pochi sistemi e sottosistemi di difesa, per poterne "studiare la tecnologia e verificare in che modo possa essere riprodotta".

A dispetto dell'embargo, non sono mai venuti meno i commerci di armi e di tecnologie legate agli armamenti fra Cina ed Europa: elicotteri e missili dalla Francia, sistemi radar avanzati dall'Inghilterra e motori per i sottomarini dalle fabbriche europee. Nel 2002 la Cina ha acquistato armi e tecnologie dall'Europa per una cifra pari a 280 milioni di dollari.    

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