12/11/2025, 11.44
CINA
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Le metropoli cinesi sono le nuove capitali del Cosplay

di Silvia Torriti

Da hobby di nicchia introdotto dal Giappone, la moda di vestirsi come personaggi dei fumetti o figure storiche dell'anitichità continua a crescere tra i giovani in Cina alimentando un mercato che vale oggi oltre 12 miliardi di dollari. Con la variante locale dello "Hanfu" che diffonde tra la Generazione Z l'identità nazionale cinese.

Milano (AsiaNews) - Girovagando per i grandi centri urbani della Cina sarà talvolta capitato di notare la presenza di giovani vestiti come personaggi di anime o manga, eroi dei videogames, o figure storiche dell’antichità.

Da hobby di nicchia, introdotto dal Giappone alla fine degli anni ’80, il cosplay sta diventando un fenomeno culturale di portata sempre maggiore. Secondo i dati di iiMedia Research, il numero di appassionati di ACG ­ acronimo dei termini inglesi “animation, comics and games”­ in Cina è aumentato da 212 milioni nel 2017 a 503 milioni nel 2024, circa la metà dei quali ha un'età compresa tra i 18 e i 24 anni. Per questi ultimi immedesimarsi nei panni del loro personaggio fantasy preferito è molto più di un semplice hobby: è un modo per esprimere la propria personalità e il proprio gusto estetico.

Anche il mercato cinese del cosplay è in forte espansione: valutato 12,24 miliardi di dollari nel 2025, si prevede possa raggiungere i 22,13 miliardi entro il 2033, con un tasso di crescita annuale medio del 10,37%.

Alla base di questo incremento vi è la crescente domanda di costumi e accessori per il cosplay, resi più accessibili all’acquisto grazie alle piattaforme di shopping online. Facendo una semplice ricerca su Taobao, uno dei principali e-shop cinesi, è possibile verificare che alcune parrucche usate dai cosplayer hanno addirittura superato le 10.000 unità di vendita mensile, mentre la sezione Q&A è ricca di discussioni sui travestimenti di personaggi specifici.

Altrettanto determinante è stato l’emergere di cosplayer professionisti e giovani influencer, che hanno trasformato la passione per gli ACG in una vera e propria professione. Molti di loro si esibiscono durante le convention di anime oppure offrono servizi personalizzati di trucco, styling e fotografia.

Non va dimenticato, infine, che la Cina è uno dei principali esportatori di accessori e oggettistica per il cosplay. Il grande successo riscosso dai recenti prodotti di intrattenimento “made in China”, come “Black Myth: Wukong” ­ gioco di ruolo ispirato al celebre romanzo classico “Viaggio in Occidente” ­ e il film d’animazione “Ne Zha 2: l’ascesa del guerriero di fuoco”, ha contribuito a dare maggiore visibilità internazionale al mondo ACG cinese.

Tra i fenomeni cosplay più noti vi è sicuramente il cosiddetto “movimento Hanfu”: consiste nell’indossare i costumi appartenenti alla tradizione storica cinese. La parola cinese hanfu significa infatti “vestiti degli Han”, il gruppo etnico a cui appartiene la stragrande maggioranza della popolazione del Dragone.

Come recenti studi confermano, la riscoperta dello hanfu, a partire dai primi anni 2000, è molto più di un semplice revival. Rappresenta piuttosto una forma di resistenza all'estetica imposta dalla moda occidentale e un tentativo di riaffermare l’identità nazionale cinese, gravemente danneggiata nel corso del ventesimo secolo.

Per Han Dan, docente dell’Università Normale del Nordest, nella provincia nordorientale di Jilin, "la mania dello hanfu” è stata favorita dalla “rapida crescita economica della Cina, che ha arricchito sia la vita materiale sia quella spirituale, nonché dal forte sostegno nazionale alla conservazione della cultura tradizionale”. Pertanto, afferma Han, “la Generazione Z, cresciuta in un periodo di prosperità e benessere, prova una forte affinità e amore per la cultura tradizionale”.

I primi appassionati di hanfu si autodefinivano tongpao, ovvero "camerata", e si riunivano in comunità online. Ben presto, tuttavia, hanno iniziato a organizzare eventi anche in presenza, dove sfoggiavano abiti e accessori che riproducevano fedelmente quelli descritti nelle opere letterarie dell’antichità e nei documenti storici.

Più di recente indossare lo hanfu è diventata un’attività in voga tra i turisti. Molti siti storici cinesi infatti offrono la possibilità di noleggiare abiti tradizionali per servizi fotografici o per immergersi nell'esperienza culturale, dando la sensazione di vivere un “viaggio nel tempo”.

La nuova tendenza nel mondo cinese ACG è tuttavia rappresentata dai kigurumi, parola giapponese che indica la pratica di indossare costumi composti da una calzamaglia e da maschere che consentono di trasformarsi in “bambole viventi” 2D. A differenza del più comune cosplay, il kig prevede una copertura totale del volto e del corpo della persona.

Visto il crescente interesse per questa forma di travestimento, vi è chi come Li Mingwei ­ giovane imprenditore cinese appassionato di anime e manga ­ ha deciso di investire nel settore, aprendo un laboratorio dedicato alla produzione di copricapi in stile anime

Con il suo marchio, Ouyu Kigland, Li si è posto come obiettivo quello di realizzare dei prodotti di qualità, ma a prezzi  accessibili, attraverso la sperimentazione di tecnologie e sistemi innovativi, tra cui l’impiego dell’intelligenza artificiale. Considerando che le maschere kig di norma hanno un costo molto elevato che può raggiungere decine di migliaia di yuan, l’iniziativa di Li ha avuto un successo tale da spingerlo ad ampliare la sua attività imprenditoriale per dedicarsi alla produzione su larga scala.

Indipendentemente da quale sia lo stile cosplay preferito, non mancano di certo le occasioni per esibirsi e condividere la propria passione con altri amanti dei travestimenti fantasy. La Cina, infatti, ospita alcuni dei più grandi eventi ACG in Asia, come il China Cosplay Super Gala, allestito ogni anno ad Hangzhou nell'ambito del China International Cartoon and Animation Festival.

A Pechino si svolge invece l'IJOY International Animation and Game Carnival, famoso per le gare di cosplay e gli spettacoli di hanfu. Vi è poi l'Anime Carnival di Guangzhou, che trasforma i centri commerciali in mondi fantastici, con sfilate, show e attività per famiglie.

Altri appuntamenti importanti sono la convention Bilibili World di Shanghai e le fiere ChinaJoy e CCG Expo, che attirano ogni anno centinaia di migliaia di fan.

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