18/08/2006, 00.00
india
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Anche le pagine nere dei massacri nei libri di storia indiani

di Nirmala Carvalho

Dal prossimo anno i testi di scuola  presenteranno gli aspetti problematici dell'integrazione indiana:  i massacri del Gujarat, di Ayodhya. gli scontri anti-sikh. Entusiasti i cristiani.

Mumbai (AsiaNews) – Il Consiglio nazionale per la ricerca su educazione ed addestramento (National Council for Educational Research and Training, Ncert), ha deciso che dal prossimo anno scolastico (aprile 2007) i libri di storia delle scuole devono includere le controversie più importanti del Paese da dopo l'indipendenza ad oggi. Ciò significa che dall'anno prossimo gli studenti liceali potranno studiare i massacri avvenuti nel Gujarat, gli scontri di Ayodhya, le campagne anti sikh, ecc.. Finora si cercava di tacere su questi episodi per timore di suscitare conflitti fra gli studenti di diverse religioni. Il prof. Yogendra Yadav, membro del Ncert  per la sezione dei testi di scienze politiche afferma che "non si può insegnare le scienze politiche agli studenti mettendo da parte gli eventi più importanti che hanno influenzato in profondità società e politica, anche se creano controversie".

Della stessa opinione il gesuita p. Cedric Prakash. Parlando ad AsiaNews, l'attivista per i diritti umani ha detto: "I fatti della storia non possono essere nascosti e non si può spazzarli sotto il tappeto. Uno studente in formazione deve poter conoscere il bene e il male del passato e deve essere addestrato a discernere gli errori, così da non ripeterli. La decisione di inserire nel curriculum degli studi i massacri dei sikh nell'84, o la distruzione della Babri Masjid ad Ayodhya, o la carneficina del Gujarat nel 2002 è uno sforzo che tutti devono apprezzare".

Nel'84, l'uccisione di Indira Gandhi (ad opera di 2 sikh, sue guardie del corpo), scatenò una serie di rivolte contro la comunità sikh. Con l'implicazione dello stesso partito al potere, il Congress, si arrivò ad uccidere fino a 3 mila membri di questa comunità.

Nel '92 indù fondamentalisti hanno distrutto la moschea Babri ad Ayodhya, rivendicandola come il luogo di nascita del dio indù Rama. Gli scontri fra indù e musulmani che ne seguirono hanno fatto almeno 2 mila vittime.

Nel 2002, nel Gujarat un treno di pellegrini indù viene bruciato. La morte di 58 indù nell'incidente scatena una caccia ai musulmani, che costa la vita ad almeno 2 mila musulmani.

"Spero – ha detto p. Prakash – che l'esposizione di questi fatti sia obbiettiva e permetta gli studenti di farsi un'idea giusta su questi vergognosi episodi dell'India post-indipendenza".

Il prof. Yadav a spiegato che questi temi saranno esposti sulla base di fonti governative indiscutibili. Il testo non darà tutti i dettagli degli incidenti, e offrirà sia una versione da parte di organizzazioni per i diritti umani, sia una contraria.

 Anche il dott. John Dayal, dell'All India Catholic Union, approva l'idea del Ncert : "Un'analisi completa e una piena comprensione della storia  - ha detto ad AsiaNews - è essenziale per rafforzare e far crescere una mentalità democratica". Dayal lotta da tempo contro la cosiddetta "zafferanizzazione" della storia, la manipolazione di fatti e nozioni a beneficio del nazionalismo indù. "La storia contemporanea – ha aggiunto – non deve essere una versione depurata e filo-indù. È importante che emergano tutte le facce di un problema per assicurare una fruttuosa comprensione della storia".

L'editoriale del Times of India di oggi si schiera a favore della revisione dei libri di testo: "Una democrazia vecchia di 60 anni dovrebbe avere ormai solide basi per rispettare la pluralità delle opinioni".

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