20/05/2016, 15.33
PAKISTAN
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Attentato di Lahore: cristiani e musulmani ringraziano la Caritas per l’aiuto economico

di Kamran Chaudhry

Caritas Pakistan ha distribuito assegni da 340 euro a 19 famiglie, di cui quattro musulmane. L’attentato di Lahore compiuto dai talebani nella domenica di Pasqua ha causato 78 vittime e 350 feriti, la maggior parte di religione islamica. Medico musulmano: “Prego Allah che tanti altri seguano l’esempio dei cristiani”.

Lahore (AsiaNews) – La Caritas del Pakistan ha distribuito aiuti economici ai sopravvissuti dell’attentato di Lahore, nel Punjab. Gli assegni del valore di 40mila rupie (circa 340 euro) ciascuno, sono stati consegnati a 19 famiglie, di cui quattro di religione musulmana. Tra i beneficiari musulmani, vi è la famiglia di Ahmad Mushtaq, un ragazzo di 17 anni, che nell’attentato ha perso quattro dita del piede sinistro e l’udito dall’orecchio destro. Naila Malik, la madre del giovane, dice ad AsiaNews: “I cristiani hanno dimostrato grande simpatia verso di noi, come se fossimo dei parenti. Essi si prendono cura di tutti”.

Compiuto dai talebani nel giorno di Pasqua con l’obiettivo dichiarato di colpire i cristiani, l’attentato al parco giochi di Gulshan-e-Iqbal ha fatto tante vittime e feriti anche tra i musulmani. In tutto sono morte 78 persone, di cui 24 cristiani, e altre 350 sono rimaste ferite. La maggior parte di queste sono donne e bambini, che al momento dell’esplosione si trovavano nel parco per giocare.

La Caritas ha distribuito gli assegni durante una cerimonia nella cattedrale del Sacro Cuore di Lahore lo scorso 18 maggio. Uno ad uno, i beneficiari sono stati chiamati sull’altare per ricevere l’assegno consegnato dall’arcivescovo Sebastian Shah.

Era la prima volta che la famiglia di Mushtaq visitava una chiesa. Il ragazzo è stato investito dall’esplosione ed è rimasto ricoverato in ospedale per due settimane, dove è stato sottoposto a cinque interventi chirurgici. La madre racconta: “Egli era vigile durante gli interventi, perché i medici avevano finito l’anestesia”.

La donna è preoccupata per gli studi del figlio, che frequenta l’11ma classe e quest’anno dovrebbe affrontare gli esami. “Non ha potuto concentrarsi sullo studio – dice – e i medici dicono che ha bisogno di sostegno psicologico. Io vorrei tanto che torni a camminare”.

Oltre al sostegno finanziario, la Caritas sta aiutando le vittime a superare i traumi attraverso terapie di sostegno. La cerimonia di consegna si è conclusa con i riconoscimenti per alcuni funzionari di governo, tra cui il dott. Shahid Farooq, amministratore dell’ospedale di Jinnah. Il medico ha ringraziato i rappresentanti della Caritas, “perché con le loro visite nel reparto di pronto soccorso hanno risollevato il morale dei sopravvissuti. Prego Allah che tanti altri possano seguire l’esempio dei cristiani.”

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