19/07/2007, 00.00
ISRAELE – PALESTINA
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Attese per la riunione del Quartetto che segna l’esordio di Blair inviato in Medio Oriente

L’odierno incontro cade in un momento di particolare attenzione internazionale per la pace tra israeliani e palestinesi. Ma a Gaza, il capo dell’UNWRA parla di una situazione sempre più drammatica per il fermo delle attività economiche.
Lisbona (AsiaNews/Agenzie) – C’è attesa per la riunione, oggi a Lisbona, del “Quartetto” – Onu, Usa, Ue e Russia – che dovrebbe segnare l’esordio di Tony Blair come inviato speciale in Medio Oriente. L’incontro è il primo del Quartetto successivo alla presa di Gaza da parte di Hamas e ci si attende un sostegno per il presidente dell’autorità palestinese, Mahmoud Abbas. Alla riunione prendono parte il segretario dell’Onu, Ban Ki-Moon, il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, il responsabile della Ue per la politica estera, Javier Solana ed il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov.
 
L’incontro del Quartetto cade in un momento di particolare attenzione internazionale per la pace in Medio Oriente: lunedì 16 il presidente Usa George W. Bush ha lanciato la proposta di una conferenza internazionale per la pace tra israeliani e palestinesi, da tenere, probabilmente, in autunno; nello stesso giorno, i colloqui tra il primo ministro israeliano Ehud Olmert e Abbas hanno portato alla decisione di liberare 256 prigionieri palestinesi ed a impegni per dare sostegno ai moderati di Fatah; da settimane si parla della possibilità di ripresa di dialogo tra Israele e Siria ed ancora oggi il ministro israeliano della cultura, Ghaleb Majadele, in un’intervista ad Haaretz chiede di essere inviato da Olmert a Damasco, come “emissario di buona volontà”.
 
A fronte di tale quadro, il capo dell’Agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi (UNRWA) ha lanciato ieri un nuovo allarme sulla situazione sempre più drammatica nella quale sta precipitando la popolazione della Striscia di Gaza, dopo che ne è stato assunto il controllo da Hamas. Karen AbuZayd ha evidenziato che almeno 68mila persone hanno perso il posto di lavoro, in una zona nella quale l’85% dei dipendenti del settore privato è senza impiego. Centinaia di imprese sono state chiuse ed è bloccata ogni attività di esportazione ed importazione.
 
A giudizio di Karen AbuZayd, che ha chiesto a Blair di andare a Gaza, se il blocco imposto da Israele dopo la presa di potere di Hamas dovesse andare avanti, “la totalità degli abitanti della striscia (1milione e 400mila) diventerà dipendente dagli aiuti internazionali”.
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