06/09/2021, 11.42
IRAQ
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Baghdad, elezioni: dal card. Sako un appello al voto. Al-Sadr ci sarà

La Chiesa invita a scegliere rappresentanti preparati e con mani “pulite”. Perseguire gli ideali di “pace, stabilità e unità nazionale”. Dalla commissione elettorale l’invito a 75 nazioni e ong straniere per verificare le operazioni di voto. Il leader radicale sciita considera “accettabile ora” partecipare. 

Baghdad (AsiaNews) - La Chiesa caldea lancia un appello alla popolazione irachena, per un’ampia partecipazione alle elezioni parlamentari in programma il mese prossimo, che proprio in questi giorni hanno ricevuto anche l’adesione - a lungo in dubbio - del leader sciita Muqtada al-Sadr. In una nota diffusa sul sito del patriarcato a firma del card. Louis Raphael Sako si invita a “scegliere rappresentanti” che conoscano “la politica, la legge e i bisogni delle persone” e le cui mani siano “pulite” in una nazione piagata da decenni di malaffare e corruzione. Serve una svolta, osserva il porporato, perché “le precedenti elezioni sono state deludenti”. 

In un Paese in cui è forte il timore di destabilizzazione e di scenario afghano in caso di ritiro repentino dei soldati Usa, il 10 ottobre sono in programma le elezioni politiche - se non intervengono nuovi rinvii, con la tornata elettorale prevista in origine a giugno. Col voto verranno scelti i 328 membri della Camera dei rappresentanti, i quali saranno poi chiamati a indicare il futuro presidente della Repubblica e il primo ministro, col nuovo governo. 

Nei giorni scorsi Jaleel Adnan Khalaf, al vertice della Commissione elettorale indipendente che verifica le regolarità del voto, ha confermato l’invito formulato a 75 nazioni e ong internazionali per verificare che non vi siano brogli o contestazioni nei seggi elettorali. Un passaggio cruciale per la vita del Paese che, proprio in queste ore, ha ottenuto l’adesione di al-Sadr. In un primo momento, il leader sciita aveva invitato i suoi sostenitori al boicottaggio. Egli ha un bacino potenziale di milioni di elettori e una milizia paramilitare che risponde ai suoi ordini.

Oggi il cambio di rotta di al-Sadr, dietro il quale vi sarebbe la volontà di aiutare le autorità a “mettere fine alla corruzione” dopo aver attaccato per anni quella che definiva l’influenza negativa tanto dell’Iran, quanto degli Stati Uniti per la vita della nazione. Partecipare è “accettabile ora” ha dichiarato al-Sadr in un intervento televisivo, circondato da decine di fedelissimi e con indosso un turbante nero a rivendicare la discendenza diretta dal profeta Maometto.

Il blocco Saeroon legato al leader sciita è il più consistente nell’attuale Parlamento, con 54 seggi su un totale di 328; anche la nuova legge elettorale sostenuta dal premier Mustafa al-Kadhimi, che riduce le dimensioni dei collegi elettorali ed elimina il voto di lista a favore delle preferenze per singoli candidati, dovrebbe garantire un ampio successo. 

Nel suo appello, il patriarca caldeo ribadisce “la vicinanza alle aspirazioni degli iracheni alla pace, alla stabilità e all’unità nazionale” mentre al governo di Baghdad spetta il compiuto di garantire un clima elettorale che consenta un “voto libero e senza pressioni”. Il card Sako ricorda infine la richiesta dei mesi scorsi “di una lista cristiana unica” ma non è stato possibile raggiungere un accordo fra le varie componenti. Tuttavia, conclude la nota, “invitiamo i cristiani a scegliere i candidati secondo criteri precisi” e “chiediamo ai fratelli musulmani di votare persone che amano l’Iraq e lavorano per il bene della sua gente”. 

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