22/02/2011, 00.00
BAHRAIN
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Bahrain, i filo-governativi in piazza. L’opposizione non molla

Una grande manifestazione a sostegno del regime: “Per l’unità del Paese”, ha avuto luogo alla moschea Al Fateh. Confermata la cancellazione della gara di apertura del Gran Prix di Formula Uno il 13 marzo. Morto un giovane ferito nell’assalto del 18 febbraio a piazza delle Perle. Le Filippine limitano le partenze verso i Paesi dell’area.

Manama (AsiaNews/Agenzie) -  Gli oppositori del governo in Bahrain, accampati a piazza delle Perle, si irrigidiscono nella loro posizione, mentre i dimostranti filogovernativi danno vita a un raduno impressionante nel centro di Manama. Un ragazzo, ferito nell’assalto compiuto dalla polizia il 18 febbraio, è morto in seguito alle ferite, e una figura storica dell’opposizione al regime sunnita ha annunciato il suo rientro nel Paese oggi. E nel frattempo è stata confermata la cancellazione della gara di apertura del Gran Prix di Formula Uno, che avrebbe dovuto svolgersi in Bahrain il 13 marzo; il primo evento della stagione di corse, che il Paese ospita dal 2004.

La situazione di grande incertezza in tutta l’area fa sì che Paesi fornitori di mano d’opera, come le Filippine, considerino l’ipotesi di restrizioni sui visti di uscita. Sono più di un milione i lavoratori filippini e in generale provenienti dall’Asia meridionale e orientale nella penisola arabica e nel Nord Africa.

A Manama decine di migliaia di persone hanno riempito la moschea di Al Fateh, e le strade circostanti per la preghiera di Eisha e per un raduno teso ad appoggiare l’unità nazionale. Il raduno appoggiava la legittimità del regime che governa il piccolo Stato, e sottolineava che la stabilità del Baharain è prioritaria e non può essere compromessa in nessun modo.

“Chiediamo a tutti gli uomini e le donne del Bahrain di non permettere a nessuno di mettere a rischio l’unità del Paese” ha detto nel discorso principale del raduno lo sceicco Abdul Lateef Al Mahmoud. I manifestanti hanno chiesto al governo di liberare tutti i prigionieri di coscienza, e hanno chiesto a tutti, “specialmente ai giovani, di aiutare a calmare la situazione e a impegnarsi in un dialogo nazionale che comprenda tutti i settori della popolazione e le forze della società”.

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