16/06/2020, 08.59
LIBANO
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Beirut, proteste anti-governative: i militari arrestano decine di persone

Centinaia di persone si sono scontrate con i militari nel contesto di manifestazioni contro una classe politica “corrotta e incapace”. Almeno 36 persone sono finite in carcere per aver danneggiato proprietà pubbliche e private. Il presidente Aoun contro i “teppisti”: atti vandalici “non saranno più tollerati”.

Beirut (AsiaNews/Agenzie) - L’esercito libanese ha compiuto decine di arresti di persone sospettate di atti di “vandalismo”, dopo giorni di proteste anti-governative acuite dalla iper-svalutazione della moneta e dalla peggiore crisi economia da decenni, aggravata dalla pandemia di Covid-19. Per tutto il fine settimana nel Paese dei cedri centinaia di persone si sono scontrate con le forze di sicurezza, nel contesto di manifestazioni di piazza contro una classe dirigente bollata come “corrotta e incapace”.

Una situazione esplosiva che preoccupa anche il patriarca maronita il quale, nell’omelia della messa domenicale, ha attaccato le fazioni che alimentano “caos e rivolta”

Secondo una nota pubblicata stamane dall’esercito, il numero “complessivo degli arresti fatti dall’intelligence militare fra l’11 e il 15 giugno in diverse parti del Paese è di 36 persone per atti di vandalismo”. Fra i capi di accusa vi sono anche il danneggiamento di proprietà pubbliche e private, oltre agli attacchi deliberati contro forze della sicurezza. 

Fonti locali riferiscono che i soldati hanno compiuto una serie di raid nella città portuale di Tripoli, nel nord. Per tre notti consecutive uomini col volto coperto avrebbero assaltato banche e negozi, lanciando pietre e massi contro i militari che hanno risposto sparando proiettili di gomma e gas lacrimogeni. I sanitari hanno parlato di decine di feriti. 

Dopo le giornate di violente proteste, dalla sera del 14 giugno regna una calma apparente e le dimostrazioni si sono mantenute perlopiù in toni pacifici. Ieri il presidente della Repubblica Michel Aoun ha parlato con i vertici della sicurezza della situazione del Paese; al summit hanno partecipato ministri e alti ufficiali militari. A conclusione dell’incontro Aoun ha sottolineato che “atti vandalici di questo tipo non saranno più tollerati a partire da oggi”. 

Sulle violenze è intervenuto anche il Primo Ministro Hassan Diab, il quale ha condannato gli atti di “sabotaggio” commessi da “teppisti” a Beirut e Tripoli. Il riferimento, sebbene non esplicitato, è agli uomini di Hezbollah e Amal che hanno impresso una deriva violenta alle manifestazioni. “Questi teppisti - ha detto il capo del governo - non sono animati da altre motivazioni che il compiere atti vandalici, per questo dovrebbero essere cacciati in prigione”. 

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