24/04/2009, 00.00
TIBET - CINA
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C’è grande tensione in Tibet per il processo al lama Phurbu Tsering Rinpoche

di Nirmala Carvalho
E’ il primo leader buddista processato per le proteste iniziate nel marzo 2008. Gruppo pro diritti umani parla di accuse false e confessioni estorte con la tortura.

Dharamsala (AsiaNews) – Dura condanna del Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (Tchrd) per il processo contro Tulku Phurbu Tsering Rinpoche, iniziato il 21 aprile. C’è grande emozione per il primo processo contro un leader buddista per gravi accuse collegate alle proteste del marzo 2008.

Nella zona sono massime le misure di sicurezza e la situazione è tesa. Phurbu, lama molto stimato e rispettato dai tibetani, è in carcere dal 18 maggio 2008 con l’accusa di possesso illegale di una pistola e proiettili, trovati presso la sua abitazione a Kardze (Ganzi) dalla polizia durante una perquisizione: reato punito con fino a 15 anni di carcere. Il suo avvocato Li Fangping ha denunciato che la polizia gli ha estorto una falsa confessione dopo 4 giorni di interrogatorio continuo e di minacce di arrestare la moglie e il figlio.

L’arresto è avvenuto il giorno dopo che oltre 80 monache del convento di Pangri hanno tenuto una dimostrazione pacifica contro la repressione cinese. La polizia le ha pestate e ha arrestato 55 delle dimostranti.

Il Tchrd denuncia la strategia cinese di processare eminenti leader buddisti come istigatori di violenze, per giustificare la dura repressione attuata dalla polizia cinese dal marzo 2008. Ricorda come già in passato sono stati arrestati e processati con accuse non vere molte figure religiose, come Khenpo Jigme Phuntsok del Sertha Buddhist Institute, Tenzin Delek Rinpoche fondatore del monastero Kham Nalanda e Bangi Rinpoche fondatore dell’orfanotrofio Gyatso a Lhasa.

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