14/08/2008, 00.00
INDIA
Invia ad un amico

Card. Gracias: Il 61mo anniversario dell’indipendenza, gli scontri religiosi e la crisi economica

di Nirmala Carvalho
Il porporato di Mumbai parla ad AsiaNews delle difficoltà e delle speranze della “più grande democrazia del mondo”. Il lavoro della Chiesa per i poveri e gli emarginati, per non far vincere le forze che vogliono la divisione del Paese.

New Delhi (AsiaNews) – Il 61mo anniversario dell’indipendenza dell’India, domani 15 agosto, arriva in un momento delicato e forse decisivo: da oltre un mese il Jammu-Kashmir è infiammato da proteste e scontri tra indù e islamici, ieri nei sobborghi di New Delhi dimostranti per la questione agraria si sono scontrati con la polizia con almeno 4 morti e decine di feriti, l’inflazione minaccia lo sviluppo economico di un Paese con centinaia di milioni di persone ancora in povertà. Il cardinale Oswald Gracias di Mumbay, presidente della Conferenza episcopale cattolica indiana, parla in esclusiva con AsiaNews della ricorrenza e del futuro della più grande democrazia del mondo.

“L’economia indiana – osserva – è oggi la seconda in più rapida crescita nel mondo e il Paese vuole diventare protagonista nel commercio e nella tecnologia. Ma sono ancora diffuse la povertà, la corruzione, le spinte autonomiste”.

“Occorre ancora difendere la dignità delle donne, da quando sono concepite e poi per assicurare loro il giusto status nella società e nella famiglia. Occorre che nessuno la notte vada a letto affamato. Bisogna difendere i diritti delle minoranze e la libertà religiosa.”

“Occorre che ancora cresca la cura per le necessità dei poveri e degli emarginati. Come ha scritto il poeta Rabindranath Tagore: ‘Dentro questo cielo di libertà, Padre mio, rendi vigile il mio Paese’. Il mio augurio è che ognuno lavori per il bene comune e per promuovere la vita umana”.

“La Chiesa indiana, per il Giorno dell’Indipendenza, conferma il suo lavoro per il bene comune, la solidarietà verso i poveri che spesso mancano di tutto. Anche dopo 61 anni di indipendenza, lavoriamo nella zone rurali più remote, senza discriminazioni di casta e di fede, per aiutare i più poveri tra i poveri e gli emarginati, chi ha bisogno di tutto, i senzatetto, chi manca di cure mediche e chi non ha più speranza”.

Tra i problemi attuali, mons. Gracias indica anche “la corruzione, che ritarda lo sviluppo del Paese. Le gente perde fiducia se sente che [i politici] non mantengono quanto promesso.”

“L’unità dell’India – prosegue – è stata descritta come ‘unità nella diversità’, come un arcobaleno che tutti i vividi colori contribuiscono a rendere più ricco. Ma di recente abbiamo visto forze di divisione che vogliono distruggere questa unità, come gli atti di terrorismo, le istanze autonomiste, la divisione in caste, i disordini sociali. Tutta la Chiesa dell’India prega che questi problemi siano estirpati e che l’unità fraterna e la giustizia possano avvincere insieme gli indiani.”

“Domani è anche la festa dell’Assunzione di Maria, la vittoria definitiva sul male, che è la nostra speranza, la speranza dell’India. Noi sappiamo che l’India si affermerà non solo come potenza economica mondiale, ma anche come esempio morale, perché la nostra libertà sarà effettiva, non ci saranno più poveri ed emarginati e tutti potranno dare il loro contributo alla società. Questa è la Festa dell’Assunzione per l’India, la vittoria finale sul male”.

“Dio benedica l’India”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Elezioni 2019, Chiesa ai partiti: Posti riservati ai dalit cristiani nei programmi
01/03/2019 12:02
Mumbai, dottoressa dalit morta: non si è suicidata, è stata uccisa
30/05/2019 08:52
Mumbai, dottoressa si suicida: discriminata dalle colleghe perché dalit
28/05/2019 12:02
L’Andhra Pradesh approva le quote riservate anche per i dalit cristiani
08/02/2019 11:11
Vescovi indiani: ‘molto preoccupati' per le quote alle caste alte
12/01/2019 11:28


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”