03/10/2006, 00.00
rosario e missione - cina
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Cina: il Rosario in famiglia ha fatto nascere la mia vocazione

di Pietro Song Zhichun

Seguendo l'invito del papa  - dedicare il mese di ottobre alla preghiera del Rosario e alla missione - presentiamo oggi la testimonianza di un sacerdote della Chiesa sotterranea, la cui vocazione è cresciuta grazie alla preghiera del Rosario in famiglia, pur dentro le persecuzioni.

Domenica scorsa, 1° ottobre, Benedetto XVI ha invitato famiglie e comunità a recitare la preghiera del Rosario per sostenere la missione della Chiesa e la pace nel mondo. Secondo la tradizione, il mese di ottobre è dedicato alla Vergine del Rosario (7 ottobre) e alle missioni. Abbiamo chiesto a missionari, sacerdoti, laici dell'Asia di offrirci la loro testimonianza sul modo in cui la preghiera del Rosario incide sulla loro vita e la loro missione. Quest'oggi cominciamo con il racconto della vocazione di un sacerdote della Chiesa sotterranea cinese *.

 

Cina del Nord (AsiaNews) –  Nonostante le persecuzioni, la Chiesa nella mia Provincia è molto sviluppata. Il numero dei cattolici è passato da 50 mila nel 1949 ai 100 mila di oggi. Molti nuovi cattolici sono il frutto del lavoro apostolico dei giovani sacerdoti cinesi, formatisi dopo il 1980. Negli anni recenti, il numero dei cattolici nella Provincia è almeno raddoppiato.

Grazie all'impegno del nostro vescovo e al suo coraggio, nel 1986 i preti in tutta la provincia erano 8, e tutti erano anziani; ma nel 2006 sono 80, con un'età media di 34 anni; nel seminario sotterraneo vi sono 15 seminaristi. Le religiose sono circa 60.

Come si trasmette la fede nella nostra provincia? Vi sono molti modi, ma uno dei più importanti è la famiglia. Malgrado le molte sfide, la fede viene tuttora trasmessa all'interno delle famiglie cattoliche. La mia stessa fede è cresciuta in seno alla mia famiglia. Sono nato in una città industriale, nel 1973, durante la Rivoluzione culturale cinese (1966-1976). Pochi giorni dopo la nascita, sono stato battezzato da un fedele laico, di nascosto, nella mia famiglia. Quest'uomo è il mio padrino, uno che ancora adesso sacrifica se stesso e i propri interessi per il rapporto con gli altri. Quando rifletto sulla fede ricevuta, ringrazio il Signore che ci ha dato gli anziani per trasmettercela.

La mia fede è stata influenzata dai miei nonni e dall'educazione familiare. Oltre al capodanno cinese, nella mia famiglia si dava molta importanza al Natale. Noi cattolici cinesi, viviamo in un ambiente ateo che nega, opprime e deride la religione. Pur ricevendo un'educazione comunista e atea, la mia fede è cresciuta grazie alla testimonianza dei miei nonni e della mia famiglia. Perfino durante la Rivoluzione Culturale, ricordo che tutta la mia famiglia recitava insieme, in segreto, il rosario e il vespro, con finestre e porte chiuse: per più di 10 anni abbiamo trascorso così la notte di Natale, senza messa e senza sacerdote.

A causa della fede, la mia famiglia era sempre sotto pressione e sottoposta a molti rischi. Senza sacerdote, né messa, i miei nonni ci raccontavano spesso la bellezza della vita cattolica nel loro paese natale, ma noi giovani eravamo senza esperienza diretta: le loro parole rimanevano idealizzate, ma la nostra speranza era un po' confusa. Ho iniziato ad avvertire un cambiamento in me quando ho sentito i nonni parlare del Successore di Pietro, della città di Roma, dei martiri antichi e delle persecuzioni in Cina Continentale. Non sentivo ancora la vocazione, ma nel profondo desideravo essere un martire e andare a Roma in pellegrinaggio, e anche incontrare il Santo Padre! La mia preghiera di quando ero bambino si è ormai realizzata!

Mio nonno mi affascinava con le sue riflessioni. Aveva ricevuto una buona educazione cattolica da alcuni missionari stranieri e questo gli aveva permeato la vita. Spesso la mia famiglia si ritrovava a riflettere sulla grazia che Dio ci ha donato in tante occasioni. La riflessione è divenuta un appuntamento abituale, soprattutto in occasione delle feste della Chiesa e durante il Capodanno cinese. Anziani e giovani, tutti cercavamo di condividere la grazia di Dio, pregavamo insieme, e invocavamo l'aiuto di Dio per il nostro futuro! Grazie a questo insegnamento vissuto, ho imparato a pregare e a contemplare la presenza di Dio e sono diventato prete.

 

* La testimonianza completa di p. Pietro Song  Zhichun è pubblicata nel mensile AsiaNews, ottobre 2006.

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