11/06/2016, 09.20
SRI LANKA
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Colombo, il governo ammette: 65mila “scomparsi” nella guerra civile

di Melani Manel Perera

Le autorità hanno approvato un disegno di legge che permette di registrare gli scomparsi. Ai familiari verrà rilasciato un “Certificato di assenza”. Così potranno accedere alle proprietà del parente disperso. Finora si doveva firmare un certificato di morte, ma il riconoscimento dei resti è spesso impossibile.

Colombo (AsiaNews) – Il governo dello Sri Lanka ha approvato un disegno di legge che consente di registrare le persone scomparse durante i trent’anni di guerra civile. Dal 1994 sono state presentate oltre 65mila denunce, ma nessuna è stata accettata per la mancanza di un ufficio apposito. A fine maggio il presidente Maithripala Sirisena ha presentato il nuovo Ufficio per le persone scomparse (Omp) incaricato di ricercare le tracce delle vittime del conflitto e assicurare giustizia.

Per quasi trent’anni l’isola è stata teatro di una sanguinosa guerra civile tra i ribelli delle Tigri tamil (Liberation Tigers of Tamil Eelam, Ltte) e le forze governative. Secondo i dati ufficiali, il conflitto ha provocato circa 100mila vittime, di cui almeno 70mila nelle fasi finali (dal 2006 al 2009).

La proposta di legge è passata lo scorso 7 giugno. Finora le famiglie degli scomparsi dovevano firmare un certificato di morte. Così i parenti non hanno mai potuto accedere a beni, proprietà e conti bancari delle persone disperse, data l’impossibilità di presentare prove concrete che attestassero l’effettivo decesso.

La maggior parte degli scomparsi, di etnia tamil, è morta durante i bombardamenti dell’esercito o per le violenze della guerriglia ribelle, oppure sequestrati e mai più tornati. Dei pochi resti ritrovati in fosse comuni, è difficile effettuare un riconoscimento ufficiale.

Ora con la nuova proposta, che potrebbe essere tramutata in legge in pochi mesi, i sopravvissuti potranno ottenere il “Certificato di assenza” dei parenti spariti. Inoltre, grazie all'Ufficio per le persone scomparse, essi potranno chiedere eventuali risarcimenti e attivare azioni legali contro i responsabili delle sparizioni forzate.

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