10/09/2020, 15.27
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Covid-19: lo scetticismo globale rischia di compromettere l’efficacia del vaccino

Secondo un sondaggio del World Economic Forum, il 74% degli intervistati sarebbe disposto a vaccinarsi: troppo poco per garantire il successo della cura. Lo studio ha coinvolto 20mila persone in 27 Paesi. I cinesi i più pronti a vaccinarsi; i russi i più diffidenti.  Serviranno almeno 8mila Boeing 747 per distribuire le dosi necessarie in tutto il mondo.

Hong Kong (AsiaNews) – Secondo un recente sondaggio del World Economic Forum (Wef), il 74% delle persone intervistate sarebbe disposto a vaccinarsi contro il Covid-19. Per Arnaud Bernaert, capo della sezione sanità del Wef, la percentuale è troppo bassa e rischia di compromettere l’efficacia della vaccinazione.

Ad oggi, secondo dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, il coronavirus ha infettato più di 27 milioni di individui, provocando quasi 900mila decessi. I vaccini in fase di studio sono 200; una trentina sono già stati sperimentati su pazienti umani. Tra lo scetticismo della comunità scientifica internazionale, alcuni Paesi come Cina e Russia prevedono di avviare la somministrazione del farmaco entro la fine dell’anno.

Il rilevamento demoscopico è stato compiuto su un campione di 20mila individui in 27 Paesi. I livelli di accettazione della cura variano da un massimo del 97% in Cina, a un minimo del 54% in Russia. Negli Usa, finora il Paese più colpito dalla pandemia, il dato è del 67%.

Gli intervistati in Australia, India, Malaysia, Corea del Sud, Arabia Saudita e Giappone hanno mostrato un’alta disponibilità a vaccinarsi, fra l’88 e il 75%. In Europa la percentuale maggiore è stata registrata in Gran Bretagna (85%); in Germania è del 67%, seguita da Italia (66%) e Francia (59%). In Sudamerica, i brasiliani sono i più pronti a farsi vaccinare, con un dato dell’88%.

Coloro che hanno dichiarato di non volersi vaccinare temono gli effetti collaterali della cura, oppure esprimono dubbi sulla sua efficacia.

Per il 59% dei rispondenti, il vaccino non sarà pronto prima della fine dell’anno. Su questo versante, i più ottimisti sono i cinesi: l’87% è convinto che la cura arriverà entro tre mesi.

La distribuzione del farmaco pone una grande sfida logistica. Secondo l’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), serviranno l’equivalente di 8mila Boeing 747 per trasportare le dosi necessarie in tutto il mondo: sarà la “missione del secolo” per le compagnie aeree.

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