08/07/2017, 09.54
LIBANO
Invia ad un amico

Crisi del Golfo, riforme interne e guerre regionali rilanciano il turismo in Libano

Le prenotazioni alberghiere cresciute del 25% rispetto allo scorso anno; occupato il 65% delle strutture. L’obiettivo è tornare agli anni d’oro, ma gli esperti predicano cautela.

Beirut (AsiaNews) - Dopo un periodo buio caratterizzato da crisi e bilanci in rosso, il settore del turismo in Libano sembra rinato a nuova vita e le strade tornano ad affollarsi di visitatori: espatriati, cittadini dei Paesi del Golfo ed europei hanno riscoperto una delle mete più celebri nella regione a cavallo fra gli anni 50 e 60 del secolo scorso, quando Beirut era conosciuta come “la Parigi del Medio oriente”. I numeri alimentano l’ottimismo: per la prima volta dall’inizio della guerra nella vicina Siria, nel marzo 2011, il comparto dell’ospitalità registra indici nel complesso positivi. E la crisi attraversata dalle nazioni della zona - dalla Turchia alla Siria, dall’Iraq al Qatar - gioca a tutto vantaggio del Paese dei cedri.

Solo quattro anni fa il Libano sembrava sull’orlo di una nuova crisi, in particolare per quanto concerne la sicurezza interna. La guerra da poco divampata nella vicina Siria sembrava destinata ad estendersi anche all’interno dei confini libanesi. Ora gli esperti del settore parlano di un nuovo inizio, come afferma lo stesso ministro libanese del Turismo Avedis Guidanian: “Sono consapevole del fatto che la regione stia vivendo momenti difficilissimi, ma il Libano sembra godere di maggiore fortuna”.

A rafforzare il cammino verso la stabilità, alcuni passaggi chiave in tema di politica interna che hanno caratterizzato l’ultimo biennio: l’elezione del nuovo capo di Stato, la formazione di un governo, l’approvazione della legge elettorale che apre la via a nuove elezioni parlamentari, attese dal 2013 con un doppio prolungamento della legislatura ai margini della costituzionalità.

Pur in un momento critico generale, le autorità hanno saputo rispondere al tema della sicurezza contenendo gli episodi di violenza e respingendo oltreconfine in Siria le milizie jihadiste che avevano in precedenza varcato la frontiera. A questo si aggiunge l’emergenza profughi, che vede il Libano in prima fila nell’assistenza di quanti fuggono dalla guerra e dalla fame.

Un fenomeno che ha comportato gravi ripercussioni interne, con un milione e 100mila cittadini [su un totale di circa 4,4 milioni] che vive al di sotto della soglia di povertà, il 28% di disoccupazione con una incidenza maggiore fra i giovani. Questo, spiegano fonti di AsiaNews, finisce per “impoverire la nostra economia, la nostra società” già segnata da problemi annosi come la corruzione e l’emergenza rifiuti con le difficoltà - ora in parte rientrate - di smaltimento.

Per molti visitatori il primo impatto con il Paese dei cedri è sorprendente. Ali Abdul Kareem, 24enne veterinario originario di Bassora, sottolinea: “Davvero, noi irakeni ci teniamo a ringraziarvi e ci sentiamo fortunati a visitare il popolo libanese”. In passato egli era solito trascorrere le proprie vacanze in Iran e negli Emirati Arabi Uniti. Quest’anno la scelta è ricaduta “per la prima volta” su Beirut e la speranza è che “non sia l’ultima” e programmare altri viaggi in futuro.

Guardando ai numeri emerge la conferma di una tendenza che si fa sempre più positiva: le prenotazioni alberghiere sono cresciute del 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, toccando quota 65% per l’estate. Per le feste da poco concluse di Eid al-Fitr le partenze hanno superato gli arrivi di 24mila unità, anche in questo caso con un aumento rispetto all’anno precedente quando il dato si è fermato a 19mila. Dai 2,17 milioni di ingressi del 2010 - uno degli anni d’oro per il settore - si è passati agli 1,5 milioni del 2015, per pori risalire agli 1,7 milioni dello scorso anno. Per il 2017 la tendenza è di una ulteriore crescita, anche se i dati di sette anni fa sono lontani.

Rispetto al passato non vi è più un turismo legato al settore del lusso e sono calate gli ingressi da parte di visitatori provenienti da nazioni del Golfo, ma si va sviluppando in parallelo una nuova tipologia di utente, grazie anche all’uso dei social. Certo, un turista meno benestante ma non per questo meno attento e curioso alle bellezze che il Paese offre e che può sfruttare l’aumento dei collegamenti aerei - l’unico mezzo per entrare nel Paese, ad eccezione dei cittadini siriani - da e verso il Libano. Gli esperti del settore predicano cautela e affermano che è ancora troppo presto per festeggiare, anche in considerazione della natura volatile del Paese e dell’intera regione, ma prevale un ottimismo diffuso nell’ambiente. (DS)

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Vescovo di Tiro: Cristiani in Libano divenuti minoranza nel loro Paese
16/02/2010
Papa: per la pace in Medio oriente "soluzioni praticabili" che rispettino dignità e diritti di tutti
16/09/2012
Pechino, miliardi di dollari al Medio oriente per espandere l’influenza nella regione
10/07/2018 08:56
Da questa guerra inutile, una pace definitiva per il Medio Oriente?
10/08/2006
Il Libano nell'incubo della guerra, ostaggio di Israele e di Hezbollah
05/08/2006


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”