26/01/2009, 00.00
INDONESIA
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Dopo anni di violenze contro i cinesi, il Nuovo Anno lunare è festa anche a Jakarta

di Mathias Hariyadi
Il Capodanno è festa nazionale solo da pochi anni. Le comunità cinesi sono state prese di mira durante la dittatura di Suharto. Ora anche gli indonesiani fanno visita ai templi buddisti cinesi per il Nuovo anno.

Jakarta (AsiaNews) – In occasione dell’Anno del Bue, il Nuovo anno lunare che comincia oggi, le Poste indonesiane hanno emesso 4 modelli di francobollo che ritraggono un bufalo con uno stile calligrafico cinese. Abdul Syukur, presidente dei filatelisti indonesiani ha detto che questo è un segno di “rispetto per l’eredità culturale cinese”. E la cosa non è per nulla scontata perchè per decenni la comunità cinese in Indonesia è stata oggetto di violenze, attacchi e perfino di esodo forzato.

Il primo francobollo in stile cinese è stato emesso nel 2007, ma la stessa comunità cinese l’ha criticato, temendo che il gesto potesse alimentare ancora assalti e violenze contro l’etnia di discendenza cinese. Tensioni fra l’etnia cinese (WNI keturunan) e gli indonesiani locali (pribumi) sono comuni a causa delle differenze economiche fra i due gruppi. La maggiori parte dei cinesi sono ricchi; i locali invece sono relativamente poveri.

Per questa ragione le comunità cinesi sono divenute spesso un capro espiatorio contro cui dirigere l’astio e le frustrazioni della popolazione.  Nel maggio 1998, vi sono state rivolte, distruzioni di negozi, case, uccisioni nate proprio dalla gelosia e dall’odio degli indonesiani verso l’etnia cinese. La violenza è stata estesa: migliaia di cinesi sono stati uccisi, altri assediati nelle loro case e lapidati; molte donne cinesi stuprate e umiliater in pubblico. Molti gruppi familiari cinesi hanno deciso perfino di fuggire all’estero, mentre i rimasti hanno fondato un partito politico per difendere i loro diritti.

Episodi simili e per un periodo più lungo sono avvenuti anche negli anni ’60, subito dopo la presidenza di Suharto (1967 – 1998), il dittattore che ha espropriato proprietà e libertà ai cinesi indonesiani e ha sempre proibito i festeggiamenti del Nuovo anno lunare. Solo dopo la sua caduta, con la presidenza del musulmano moderato Abdurrahman Wahid, il capodanno lunare è divenuta festa nazionale, chiamata Imlek.  Da allora la vita delle comunità cinesi è migliorata e questa festa è divenuta sempre più popolare anche per i nativi indonesiani, che affollano i templi cinesi per benedizioni e offerte a Jakarta, Bogor, Lampung, e Cirebon. Nella capitale, nel quartiere di Glodok, vi è il tempio cinese più antico dell’Indonesia, dedicato alla divinità buddista Guanyin (il Buddha della misericordia) e costruito nel 1630. Per la festa dell’Imlek vi sono in questi giorni decine di migliaia di visitatori.

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