27/07/2015, 00.00
ISRAELE – PALESTINA
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Dopo gli scontri di ieri a Gerusalemme, oggi un palestinese muore tentando si sfuggire all’arresto

Il ragazzo, 18 anni, ferito a una gamba, è caduto tentando di saltare da un tetto a un altro. Gli scontri di ieri nati da un tentativo di ebrei ultra-ortodossi di commemorare sulla Spianata delle moschee il Tisha B'av, che ricorda la distruzione di due tempi che vi si trovavano.

Gerusalemme (AsiaNews) – Resta alta la tensione in Israele dove, dopo gli scontri avvenuti ieri sulla Spianata delle moschee, oggi si registra la morte di un palestinese, ucciso mentre cercava di fuggire dalle forze della polizia di frontiera israeliana. E’ il terzo palestinese ucciso dalla settimana scorsa.

Gli agenti, a quanto riferito dalla polizia, erano entrati nel campo profughi di Qalandia, vicino a Ramallah, per arrestare due “sospetti terroristi”, uno dei quali, identificato come il 18enne Muhammed Abu Latifa è stato colpito a una gamba mentre tentava di fuggire su un tetto. “Ciò nonostante, il sospetto ha continuato a correre e quando ha tentato di raggiungere il tetto di un altro edificio, è caduto”.

La tensione tra israeliani e palestinesi era esplosa ieri, quando la polizia israeliana è entrata nella moschea di al-Aqsa, terzo luogo santo dell’Islam dopo la Mecca e Medina, per porre fine agli scontri nati da un tentativo di ebrei ultra-ortodossi di commemorare sulla Spianata il Tisha B'av, che ricorda la distruzione di due templi che vi si trovavano.

In base alla statu quo, che Israele ha ereditato alla fine della guerra del 1967, musulmani ed ebrei possono recarsi in quel luogo, ma gli ebrei non vi possono pregare. Statu quo che gli israeliani, secondo i palestinesi, mirano a modificare. Accusa che anche l’attuale governo respinge, ma che ha alcuni sostenitori tra i deputati vicini alla destra religiosa.

Nella notte tra sabato e domenica, migliaia di ebrei si sono riuniti in preghiera davanti a Muro del pianto, senza incidenti, ma un gruppo di ultra-ortodossi (nella foto) ha tentato di arrivare alla sovrastante Spianata per pregare. Gli scontri che ne sono seguiti hanno visto l’intervento della polizia che ha risposto con granate assordanti al lancio di pietre e fuochi d'artificio da parte dei palestinesi.

Le forze di sicurezza sono entrate anche “per alcuni metri” nella moschea di al-Aqsa. Era dal novembre dell’anno scorso che la polizia israeliana non entrava nella Spianata delle moschee. Anche allora ciò accadde in seguito a disordini. Israele, in quell’occasione decise la chiusura del luogo, provocando una crisi diplomatica con la Giordania. Stavolta a protestare è stato il governo palestinese, che ha parlato di “provocazione” degli ebrei ultra-ortodossi.

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