03/12/2019, 09.59
EMIRATI ARABI UNITI
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Emirati, Jesus Youth Movement: migliaia di giovani per l’impegno missionario

Dal 30 novembre al 2 dicembre il movimento ha celebrato i 25 anni di presenza nel Golfo. In programma incontri, testimonianze, messe e confessioni. Vicario d’Arabia: per i partecipanti la speciale indulgenza del papa. Mons. Padilla: “Siamo vivi perché portiamo la gioia del nostro incontro con Cristo agli altri”. 

Abu Dhabi (AsiaNews) - “Ricorda, riconnetti, gioisci”: all’insegna di queste tre parole chiave, almeno 3500 giovani e le loro famiglie hanno partecipato dal 30 novembre al 2 dicembre al Giubileo d’argento del Jesus Youth Movement negli Emirati Arabi Uniti (Eau). Cuore delle celebrazioni la chiesa di sant’Antonio a Ras Al Khaimah, dove i presenti, tutti membri del movimento, hanno ricordato i 25 anni di attività nel Paese del Golfo e le prospettive future in un’ottica sempre più missionaria ed evangelizzatrice in una terra a larga maggioranza musulmana. 

Alla tre giorni di incontri ed eventi hanno partecipato, a vario titolo, mons. Paul Hinder vicario d’Arabia meridionale e l’omologo del nord mons. Camillo Ballin, assieme al nunzio apostolico della Penisola araba mons. Francisco Padilla. Presenti anche i leader e i membri fondatori del movimento, provenienti dall’India: il gesuita p. Abraham Pallivathukal, Baby Chacko, Manoj Sunny, Edward Edezhath e C C Joseph.  

Il programma di ogni giornata prevedeva incontri, sessioni di discussione e approfondimento, animazioni musicali, presentazioni, testimonianze di fede. E ancora, adorazioni eucaristiche, messe giornaliere e momenti dedicati alla confessione secondo il tema scelto per l’appuntamento: “Fate quello che vi dirà” (Giovanni 2, 5), secondo le parole pronunciate dalla Vergine Maria ai servi alle nozze di Cana.  Ogni giornata si è incentrata su un soggetto diverso: il primo giorno sul “tu”, poi gli altri due su “egli” e “fare”. 

Il Jesus Youth, che si definisce “movimento missionario” che si posiziona “nel cuore della Chiesa”, è stato fondato nel Kerala (India del sud) nel 1985 e ha focalizzato la propria attività nell’evangelizzazione dei giovani e nel sostenere il loro spirito missionario. Il gruppo ha piantato il proprio seme negli Emirati Arabi Uniti (Eau), dando vita nel 1994 ad una realtà locale che ha saputo svilupparsi in ogni parrocchia. 

Durante la messa di apertura, il vicario dell’Arabia meridionale mons. Hinder ha annunciato una speciale indulgenza plenaria di Papa Francesco per tutti i partecipanti alle celebrazioni che si confesseranno e faranno la comunione secondo le intenzioni del pontefice. Nell’omelia mons. Padilla ha ricordato che il movimento si è diffuso in questi anni in 35 nazioni ed è presente in gran parte degli Emirati. La vita dei suoi membri e la loro missione, aggiunge, “è di sperimentare la gioia, la vitalità e la pienezza dell’unione della vita con Cristo”. 

“Sono sicuro - prosegue il nunzio apostolico - che la ragione della diffusione è la fame dei suoi membri di Cristo e della verità”.  Dobbiamo concentrarci, prosegue, nel  “condividere la gioia dell’incontro con Gesù insieme agli altri [...] fratelli e sorelle, amici, vicini, colleghi. La speranza è che questo possa essere il frutto delle celebrazioni giubilari”.

Il prelato si rivolge ai giovani che fanno parte del movimento invitandoli a “fare di più, viaggiare di più e convincere le persone” di quanto sia bella e importante questa esperienza e “diffondere il messaggio di Gesù Cristo” diventando così “veri evangelizzatori”. Infine, il nunzio ricorda l’Evagelii Gaudium di Papa Francesco, che “risveglia” il compito missionario di ogni fedele. “Siamo vivi - conclude il prelato - perché portiamo la gioia del nostro incontro con Cristo agli altri” e li conduciamo verso “la gioia dell’incontro con il Signore”. 

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