10/10/2018, 09.03
VIETNAM
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Espulso dal monastero il 91enne patriarca della Chiesa buddista unificata

La sua presenza era diventata “una distrazione dalle attività quotidiane”. Thich Quang Do era agli arresti domiciliari dal 2003 per il suo impegno in favore della libertà religiosa e della democrazia. L’anziano monaco ha fatto ritorno alla sua remota provincia d’origine.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità del monastero Thanh Minh Zen di Ho Chi Minh City hanno espulso Thich Quang Do, noto attivista per i diritti umani e patriarca supremo della Chiesa buddista unificata del Vietnam (Ubcv). A causa del suo impegno in favore della libertà religiosa e della democrazia, il 91enne Thich Quang Do era agli arresti domiciliari dal 2003 e soggetto alla stretta sorveglianza del regime.

L'International Buddhist Information Bureau (Ibib) dichiara che lo scorso 15 settembre Thích Thanh Minh, monaco superiore del monastero, ha allontanato il patriarca dalla struttura, poiché la sua presenza era diventata “una distrazione dalle attività quotidiane”. Il governo vietnamita, che non riconosce e perseguita l’Ubcv, negli ultimi due anni ha tentato di trasferire il monaco attivista, che aveva promesso di rimanere salvo richiesta del monaco superiore.

Una volta ricevuto l’ordine, il patriarca se ne è andato da Thanh Minh Zen, passando da una pagoda della città a un'altra, senza accordi per un soggiorno a lungo termine. In seguito, egli è salito a bordo di un treno alla volta della sua provincia di origine: Thai Binh, nel nord del Paese. L’Ibib afferma che la vita di Thich Quang Do all'interno del monastero era “proprio come una prigione”. L'organizzazione buddista esprime preoccupazione per il fatto che nella remota provincia settentrionale l’anziano patriarca avrà un accesso limitato alle comunicazioni, all'assistenza sanitaria e alle visite dei seguaci dell’Ubcv.

La Chiesa buddista unificata del Vietnam, che sostiene di raccogliere ancora oggi la maggioranza della popolazione vietnamita, è stata bandita nel 1981, in seguito al suo rifiuto di sottomettersi al Partito comunista. Il governo l'ha sostituita con la Chiesa buddista vietnamita, senza tuttavia ottenere che gli “unificati” cessassero di svolgere attività religiosa. I suoi massimi esponenti, come Thich Quang Do, sono stati a più riprese arrestati e rilasciati.

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