05/07/2010, 00.00
CINA
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Expo, gli ortodossi celebrano San Giovanni di Shanghai

In occasione dell’Expo, le autorità cinesi permettono alla comunità ortodossa di celebrare regolari servizi di preghiera. Alla cerimonia di commemorazione del santo, che aveva riunito la comunità ortodossa nei primi anni Trenta, presenti anche i funzionari comunisti locali.

Shanghai (AsiaNews) – La piccola comunità ortodossa cinese ha celebrato con un “moleben”, una solenne liturgia, San Giovanni di Shanghai. Il rito è stato presieduto dall’arciprete Alexei Kiselevich, rettore della comunità ortodossa della metropoli, all’interno della chiesa di San Nicola.

Al moleben erano presenti anche molti fedeli stranieri, in città per visitare l’Expo, e i rappresentanti del governo locale. Le autorità hanno permesso infatti agli ortodossi di celebrare, durante l’esibizione universale, regolari servizi di preghiera. Durante l’anno, invece, la chiesa ortodossa è molto controllata: le celebrazioni regolari si svolgono solo all’interno dell’ambasciata russa. La Chiesa ortodossa non è fra le cinque religioni riconosciute dal governo.

La Chiesa ortodossa russa è giunta in Cina circa 300 anni fa. Le prime comunità erano costituite da russi emigrati e risiedevano soprattutto nel nord del Paese. Anche attualmente la maggioranza dei fedeli è di discendenza russa. Essi sono situati in quattro punti del Paese: nell'Heilongjiang, ad Harbin, dove vi è anche una parrocchia dedicata al Manto protettivo della Madre di Dio; nella Mongolia Interna (a Labdarin); nel Xinjiang (a Kulj e Urumqi).

La Rivoluzione Culturale ha azzerato la presenza di vescovi e preti. Ancora oggi i fedeli non hanno alcun sacerdote, e la domenica si radunano solo saltuariamente per pregare. Vi sono però 13 studenti cinesi ortodossi che studiano all'Accademia teologica Sretenskaya di Mosca e all'Accademia di S. Pietroburgo. Per le grandi cerimonie a Natale e Pasqua vi sono sacerdoti russi che celebrano le funzioni, ma all’interno dei territori dell’ambasciata o dei consolati.

La Chiesa ortodossa cinese ha una giurisdizione autonoma, ma il Patriarcato di Mosca e quello di Costantinopoli cercano di farla entrare nella loro orbita. Dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli dipende il metropolita Nektarios, con base ad Hong Kong. Questa sede produce molte pubblicazioni per i fedeli cinesi e ha spesso sottolineato l’esigenza di una maggiore libertà religiosa.

Proprio San Giovanni di Shanghai è stato un campione della libertà religiosa. Nato in Ucraina nel 1896, è arrivato in Cina nel 1934 dopo essere stato consacrato vescovo. Qui ha riunito la comunità ortodossa, divisa su basi etniche, e ha completato la costruzione della grande cattedrale. Dopo la presa di potere dei maoisti, è stato costretto a emigrare a San Francisco, dove è morto.

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