01/03/2004, 00.00
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Filippini migranti, missionari in tutto il mondo

Manila (AsiaNews) – Ieri, prima domenica di Quaresima, è stata celebrata la 18ˆ domenica nazionale dei Migranti. Non si può negare che tra i nuovi missionari, i migranti filippini hanno un posto importante. In tutto il mondo, i migranti non coltivano solo la speranza di sollevare le loro famiglie dalla povertà: la maggior parte di essi testimonia la propria fede. Sono numerose le notizie di collaboratori domestici filippini in Italia e altrove, che hanno riavvicinato i loro datori di lavoro alla fede cattolica.

Il Pontificio Consiglio per la pastorale di migranti e itineranti stima che allo stato attuale circa 7,53 milioni di filippini lavorano all'estero, incidendo su 8 milioni di famiglie o più del 60% della popolazione delle Filippine. Il governo ha li ha definiti "eroi moderni" per i loro sacrifici, servendo gli altri e contribuendo a un mondo di maggiore armonia e pace.

Allo stesso modo, leader religiosi all'estero hanno riconosciuto in loro strumenti di evangelizzazione e modelli cui riferirsi per una cultura di pace.

Per questo, e per rendere tributo a tutti i migranti e alle loro famiglie, negli ultimi 18 anni i vescovi delle Filippine hanno dichiarato la prima domenica di Quaresima "domenica nazionale dei migranti".

Celebrata nello stesso momento a Davao (Mindanao) dall'arcivescovo Fernando Cavalla e a Cebu City dal card. Ricardo Vidal, il vescovo Ramon Arguelles, presidente della commissione per i migranti e gli itineranti della Conferenza episcopale delle Filippine, ha riunito migliaia di lavoratori migranti con le loro famiglie da varie parrocchie di Metro Manila e province vicine.

La grande festa, dal tema "Filippini ovunque, per contribuire a un mondo migliore", si è svolta al Rizal Park ieri 29 febbraio. 

Il momento culminante dell'evento è stata la celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo di Manila Gaudencio Rosales. Nell'omelia, l'arcivescovo ha riportato le parole del vescovo di Perth (Australia), che ha detto che aver invitato infermiere filippine a lavorare negli ospedali della sua diocesi è stato il suo unico successo. Esse hanno creato un rapporto straordinario tra i pazienti e la diocesi. L'arcivescovo ha sottolineato che ciò mostra le doti innate dei filippini, che essi danno per scontate. Egli ha esortato tutti i presenti a sostenere coloro che lavorano all'estero, non solo con la preghiera, ma anche con lettere, messaggi da cellulare e altri mezzi di comunicazione.

La giornata si è conclusa con un concerto di pianoforte di Carlos Ibay, filippino nato in America, cieco dalla nascita. (S.E.)

 

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