01/02/2013, 00.00
LIBIA
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Gli islamisti cacciano le suore dalla Libia, la popolazione prega per un loro ritorno

di Simone Cantarini
Cresce la presenza degli estremisti islamici in Cirenaica. Suor Celeste Biasolo, ex superiora del Convento della Sacra Famiglia di Spoleto a Derna, parla di un clima di paura diffuso, che colpisce soprattutto la popolazione libica. Il convento è stato chiuso in ottobre per le minacce di un gruppo di estremisti. "Le gente di Derna rimpiange la nostra presenza e spesso ci contatta implorandoci di tornare".

Roma (AsiaNews) - "Gli estremisti islamici ci hanno intimato di andare via, non la popolazione libica, che invece ci ha protetto venendoci a visitare tutti i giorni fino alla nostra partenza". È quanto afferma ad AsiaNews, suor Celeste Biasolo, ex superiora del convento della Sacra Famiglia di Spoleto a Derna, costretta in ottobre a lasciare la Libia insieme a quattro consorelle, a causa del dilagare degli estremisti islamici nella Cirenaica. La situazione descritta dalla religiosa è confermata anche da mons. Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, che di recente ha sottolineato che altre due comunità religiose lasceranno la Cirenaica dopo aver subito minacce dagli islamisti: le suore Francescane del Gesù Bambino di Barce e le Orsoline del Sacro Cuore di Gesù di Beida. 

Suor Celeste Biasolo parla di un clima di paura in Cirenaica, che sta colpendo soprattutto i libici :"La stessa popolazione musulmana è terrorizzata da questa situazione. Le gente di Derna rimpiange la nostra presenza e spesso ci contatta implorandoci di tornare. A Natale oltre 100 famiglie hanno telefonato al nostro convento a Spoleto per farci gli auguri". "In Cirenaica - spiega - gli islamisti non vogliono colpire la Chiesa in quanto tale, ma gli occidentali, e purtroppo noi siamo viste come stranieri. Ciò accade perché il Paese è senza un governo e non riesce a garantire nemmeno la sicurezza dei suoi cittadini".

La presenza delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto in Libia risale al 1921. È stato lo stesso fondatore dell'Istituto, il beato Pietro Bonilli, a voler aprire una missione in Cirenaica, nella città di Derna. Suor Celeste nota che fino alla loro partenza, la missione delle religiose e della Chiesa in Libia si è concentrata soprattutto sull'assistenza sanitaria e la cura degli anziani. "In questi anni - afferma - abbiamo tentato di testimoniare con la presenza umanitaria la gioia della vita, propria dei cristiani e del Vangelo". Secondo la religiosa è questo sguardo che ha colpito la popolazione musulmana che continuano a considerare le suore una parte fondamentale della loro comunità.  

 

 

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