04/07/2011, 00.00
MYANMAR-INDIA
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I militari birmani torturano e uccidono la popolazione Kachin

di Nirmala Carvalho
Migliaia di profughi ammassati lungo il confine cinese per sfuggire alle violenze, ma Pechino non li accetta. Nessuna agenzia internazionale di aiuti riesce a raggiungerli, vivono con due ciotole di riso al giorno. La giunta militare responsabile di violazioni ripetute dei diritti umani.
Mumbai (AsiaNews) – La crisi nei rapporti fra la giunta militare birmana e l’etnia Kachin, in atto da anni, ha raggiunto di recente un grado di asprezza elevato. AsiaNews ha intervistato Zau Raw, del Kachin Refugee Committee, sulle violazioni commesse verso i civili della regione. “Soldati birmani in abiti civili - afferma Zau Raw - derubano e assaltano i Kachin, nello Stato Kachin dal 9 giugno del 2011. I soldati nella zona considerata di guerra fanno quello che vogliono,e non ci sono punizioni efficaci o adeguate da parte delle autorità superiori”.

Quale è la situazione delle violazioni verso la popolazione civile?

Posso dire che ci sono molti casi di abusi, tortura, stupro e uso dei civili in lavori forzati rimasti sconosciuti. Il loro numero è maggiore di quelli diffusi dalle agenzie di notizie dei birmani in esilio. Nelle ultime settimane 18 donne e ragazze sono state oggetto di violenza di gruppo da parte di soldati birmani; quattro di loro sono state uccise dopo lo stupro. I soldati hanno ucciso tre ragazze e una donna stuprata davanti a suo marito, che poi è stato costretto a seguirli e a lavorare per loro.

Quanti sono i rifugiati e i profughi?

Ci sono più di diecimila rifugiati di guerra, anche se secondo alcuni sono addirittura oltre 20mila:  dal 9 giugno sono fuggiti verso i confine cinese, dalle aree controllate dal Kachin indipendence army (Kia); ma non viene consentito loro di traversare il confine. I profughi vivono grazie a un piccolo aiuto del Kia, due ciotole di riso al giorno; ma nessuna organizzazione internazionale può raggiungerli. Sono fuggiti nel timore delle violenze e delle torture, specialmente nelle aree più remote. Il che non vuol dire che i Kachin che vivono nelle città siano sicuri: possono essere accusati e arrestati di connivenza con il Kia in ogni momento. Così la maggior parte dei Kachin sono scappati verso le zone controllate dal Kia.

Queste violenze sono legate alla guerra?

Il popolo Kachin ha subito per decenni violenze e abusi come lavoro forzato, confisca delle terre, torture, stupri e schiavitù. Il Kia si è formato nel 1961 a causa della mancanza di diritti in cui viveva il popolo Kachin. Il lavoro forzato è una cosa normale, nella nostra vita, imposto dalla giunta militare birmana. Io stesso l’ho subito sin da bambino, finché non sono fuggito in India.

Qual è la situazione dei profughi?

La Cina non accetta rifugiati, e in India è difficile entrare, dal momento che dalla fine della Seconda Guerra mondiale i due governi, India e Birmania, non hanno aperto il valico di confine di Danai nell’ Arunachanal Pradesh. Così la maggior parte dei profughi si rifugia nella giungla. Dopo il cessate il fuoco del 1994, molti hanno cominciato a fuggire in Malaysia, India e Thailandia . Ma anche dopo quell’accordo, i militari hanno continuato a opprimere il popolo Kachin. In Malaysia ci sono più di 5mila profughi. In Thailandia sono molto numerosi, ma non abbiamo informazioni precise. In India le condizioni di vita non sono semplici, ed è difficile trovare lavoro. Per questo chiediamo di poter raggiungere un altro paese: Canada, Usa, Australia e Nuova Zelanda.
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