17/12/2010, 00.00
INDIA
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I radicali indù sono il più grande pericolo per l’India. Parola di Rahul Gandhi

di Nirmala Carvalho
Il segretario del Partito del Congresso avrebbe espresso questa opinione all’ambasciatore Usa. Un pericolo maggiore della simpatia di alcuni musulmani verso i fondamentalisti di Lashkar-e-Taiba. L’opinione di padre Cedric Prakash del centro “Prashant” per i Diritti umani.

Mumbai (AsiaNews) – E’ il radicalismo indù il grande pericolo per l’India: così il segretario generale del partito del Congresso Rahul Gandhi ha detto all’ambasciatore Usa a Delhi, secondo le più recenti rivelazioni di WikiLeaks. Gandhi avrebbe detto a Timothy Roemer che “la crescita dei gruppi radicali indù” può essere “una minaccia maggiore” per l'india di quanto non lo sia qualche gruppo terrorista all’interno della comunità musulmana. “Anche se ci sono prove di qualche appoggio per i gruppi terroristi islamici come Lashkar-e-Taiba fra alcuni elementi della comunità musulmana dell’India, la minaccia maggiore può venire dalla crescita dei radicali indù, che creano tensioni religiose e scontro politico con la comunità musulmana”.

L’opinione di Rahul Gandhi è confermata dal sacerdote gesuita Cedric Prakash, direttore di “Prashanti” il centro per i Diritti umani dei gesuiti con base a Ahmedabad. Padre Cedric ha detto ad AsiaNews: “Una delle maggior preoccupazioni del paese dal 1920 è l’emergere del fondamentalismo indù di estrema destra. L’estremismo si è propagato grazie a esponenti della teologia Hindutva. La strageia Hindutva è chiara: attaccare minoranze religiose come i cristiani e i musulmani, creare lo spauracchio della paura, del sospetto e del terrore e portare l’indù medio al proprio fianco”.

Padre Cedric Prakash ha ricordato la distruzione di Babri Masjid, e i massacri del Gujarat come esempi recenti della crescita dell’estremismo indù. “Più violento il gesto, più adesioni sembrano guadagnare. E’ stato il gruppo Sangh responsabile dell’uccisione del Mahtama Gandhi. Col passare degli anni hanno infiltrato vari settori della società: sistema scolastico, burocrazie, giustizia, polizia e politica, con il risultato di una polarizzazione in nome della religione specialmente in Orissa Karnataka e Gujarat” ha detto. Questa crescita del fondamentalismo indù a partire dagli anni ’90 ha conseguenze gravi. Dice padre Cedric: “L’infiltrazione dell’ideologia Hindutva ha permeato vari livelli della società, e di conseguenza in varie parti dell’India le minoranze soffrono, come se fossero cittadini di secondo livello a dispetto della Costituzione laica dell’India”.

Sajan George, presidente del Consiglio globale dei cristiani indiani ha detto ad AsiaNews: “La costituzione garantisce libertà religiosa a tutti i cittadini dell’India. Attualmente sette Stati hanno leggi anticonversione: Orissa, Madhya Pradesh, Chhattisgarh, Arunachal Pradesh, Gujarat, Rajasthan e Himachal Pradesh. Gli estremisti indù usano le leggi anti conversione per accusare falsamente i cristiani di convertire la gente con la forza con la seduzione. In questo modo giustificano gli attacchi contro i cristiani”.  

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