30/01/2012, 00.00
SIRIA
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I soldati di Assad riconquistano la periferia di Damasco dopo due giorni di combattimenti

Il suburbio di Ghouta, a sette km dal centro della capitale, era in mano ai ribelli del Free Syrian Army. Combattimenti in tutto il Paese dopo il ritiro degli osservatori della Lega araba il 29 gennaio. Domani il caso Siria al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – L’esercito siriano ha ripreso controllo di un suburbio a est della capitale in mano ai ribelli del Free Syrian Army. Gli attivisti hanno dichiarato che l’esercito ha bombardato i quartieri occupati dai disertori, e che 26 persone dei due campi hanno perso la vita in quello che è probabilmente il combattimento più duro dall’inizio della rivolta nel marzo 2011. In tutta la Siria sarebbero circa 60 le persone morte fra sabato e domenica, dopo che la Lega araba ha deciso di ritirare gli osservatori. Il governo siriano ha annunciato che 16 soldati hanno perso la vita in due diversi attacchi dei ribelli.

Il quartiere interessato dall’operazione militare è quello di Ghouta, dove ci sono state molte dimostrazioni contro il regime di Assad. Secondo gli attivisti, che dichiarano di aver effettuato una ritirata tattica, circa duemila soldati e 50 mezzi blindati hanno invaso Ghouta e altri quartieri: Kfar Batna, Saqba, Jisreen, e Arbeen. “E’ guerra urbana. Ci sono corpi nelle strade” ha dichiarato uno dei ribelli, parlando da un quartiere che dista poco più di sette km dal centro della capitale. Durante gli scontri le moschee sono state trasformate in ospedali da campo.

Rami Abdul Rahman, dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, con base a Londra, ha dichiarato che si è trattato del “combattimento più intenso vicino alla capitale da quando sono cominciate le manifestazioni”, e ha aggiunto: “Il regime siriano sta cercando di farla finita con la rivolta militarmente ora che del problema si occupano le Nazioni unite”. Bisogna ricordare che le notizie che provengono dalla Siria non sono verificabili in maniera indipendente, perché i giornalisti stranieri hanno un accesso molto limitato al Paese.

L’escalation negli scontri ha spinto la Lega araba a sospendere il lavoro dei suoi osservatori il 29 gennaio. I ministri degli Esteri arabi, che hanno chiesto al regime siriano di creare un governo di unità nazionale, discuteranno degli sviluppi della crisi il 5 febbraio. Il segretario della Lega araba, Nabil al-Araby è partito per New York per informare i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu domani, e per cercare appoggio al piano di pace arabo. Al-Araby ha dichiarato di sperare di vincere la resistenza di Mosca e di Pechino e di ottnere il loro appoggio al piano della Lega.
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