15/10/2020, 14.15
RUSSIA
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Il Covid-19 colpisce mons. Pezzi, arcivescovo cattolico di Mosca

di Vladimir Rozanskij

Il prelato è costretto all’autoisolamento. In tutto il Paese si registrano tra i 13 mila e i 15 mila casi positivi al giorno. I casi registrati sono ormai quasi 1,5 milioni, con circa 25 mila decessi. Alla sperimentazione vi sono tre vaccini: i risultati entro dicembre.

Mosca (AsiaNews) – L’arcivescovo cattolico della Madre di Dio a Mosca, l’italiano Paolo Pezzi, si è ammalato di Covid-19 ed è costretto all’auto-isolamento, come molti membri del clero ortodosso nella capitale e in diverse altre località. Mons. Pezzi ha comunicato in un video che questa circostanza infausta “è una possibilità per concentrarsi in profondità sulle cose più importanti”. Nel suo messaggio il presule dichiara di “essere convinto che questo tempo, se esso è dato da Dio, porterà frutti per tutta la nostra Chiesa, che ha un grande bisogno della grazia e dell’unità”.

Intanto, la Russia fa fronte a un’acuta ripresa della pandemia di Covid-19, registrando negli ultimi giorni cifre oscillanti tra i 13 mila e i 15 mila casi positivi al giorno in quasi tutte le regioni del Paese; solo a Mosca, i casi ammontano a oltre 4 mila al giorno. Nelle ultime 24 ore sono guariti 8.392 pazienti, 286 i decessi. In tutto sono ormai quasi 1,5 milioni i casi registrati, con circa 25 mila decessi.

A dare un po’ di speranza vi è la ricerca dei rimedi contro il coronavirus, che in Russia viene condotta intensamente anche per dimostrare al mondo la propria capacità di reazione. Ieri, 14 ottobre, il presidente Vladimir Putin ha comunicato che è stata effettuata la registrazione di un secondo vaccino, dopo lo Sputnik-V annunciato già lo scorso settembre, finora con risultati incerti. Il nuovo vaccino è stato chiamato EpiVak-Korona, e sarebbe in dirittura d’arrivo anche un terzo vaccino.

La vice-premier Tatjana Golikova ha raccontato che le sperimentazioni cliniche sono state testate su 100 volontari. A differenza del primo vaccino, che era vettoriale sulla base dell’adenovirus, il nuovo è stato creato sulla base di piattaforme sintetiche molto promettenti. “Si tratta di un vaccino peptidico, formato artificialmente da brevi frammenti sintetizzati di proteine peptidiche, grazie alle quali il sistema immunitario apprende e diventa capace di riconoscere e neutralizzare il virus”, ha spiegato la Golikova.

Il nuovo vaccino avrebbe dunque un livello di sicurezza molto più elevato, e in breve tempo verranno distribuite le prime 60 mila dosi, per la sperimentazione ulteriore su oltre 40 mila volontari, soprattutto su quelli superiori ai 65 anni. Anche la sperimentazione del terzo vaccino ha già superato le prime fasi, e il 19 ottobre inizierà quella decisiva su quasi 300 volontari, per giungere al risultato sperato entro dicembre.

Il presidente Putin ha spiegato che i vaccini russi verranno proposti anche agli altri Paesi, a condizione che siano le loro aziende a produrlo e diffonderlo, in collaborazione con le aziende russe a questo dedicate.

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