24/03/2016, 11.03
FILIPPINE
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Il card. Tagle ai carcerati di Manila: “Abbiamo ancora speranza, perché Dio ci ama”

L’arcivescovo della capitale ha fatto visita ai detenuti nel carcere, dove ha aperto la Porta santa e celebrato la messa: “Siamo capaci di tradire ma non dimentichiamoci che siamo anche capaci di amare”. Da anni la Chiesa filippina fa pastorale nelle prigioni, sovraffollate e in pessime condizioni.

Manila (AsiaNews) – “Non perdete la speranza. Tutti noi, me incluso, commettiamo degli errori. Siamo capaci di tradire ma non dimentichiamoci che siamo anche capaci di amare”. Lo ha detto il card. Tagle ai detenuti del carcere di Manila, che ha incontrato ieri per festeggiare con loro la Settimana santa e il Giubileo della misericordia. “Abbiamo peccato come Giuda e Pietro – ha continuato l’arcivescovo della capitale – ma non dimentichiamoci che possiamo ancora essere come Gesù il quale, anche se non ce lo meritiamo, si prende cura di noi come suoi amici”.

Accompagnato dal nunzio papale mons. Giuseppe Pinto, il card. Tagle ha aperto la Porta santa della cappella del penitenziario: “Entrando nella porta della misericordia, entriamo nel cuore di Gesù dove possiamo sperimentare quanto Dio ci ami tanto da offrire la sua vita. Abbiamo ancora speranza”. L’arcivescovo ha poi celebrato la messa nella chiesa, chiedendo ai detenuti di pregare per le loro famiglie: “E a tutti voi che siete qui – ha detto – aprite il cuore agli altri. Siete come una famiglia qui. Diffondete l’amore di Dio agli altri”. Alla fine della celebrazione i prigionieri hanno intonato il canto “Preghiera a San Francesco” facendo commuovere il cardinale.

Nelle Filippine quello delle carceri è un problema sociale grave. La maggior parte dei detenuti è stipata all'interno di celle sovraffollate senza un capo di imputazione preciso o una sentenza di condanna. Secondo i dati della Commissione episcopale per la pastorale delle carceri (Ecppc), aggiornati al 2014, solo il 35% dei 114.368 prigionieri che fanno riferimento al Dipartimento carcerario e della pena (Bjpm) e del Dipartimento per la correzione (BuCor) è colpevole secondo la legge. La durata dei processi è lunghissima.

P. Giovanni Re, superiore regionale del Pime nelle Filippine, afferma che “da anni la Chiesa porta avanti una pastorale nelle carceri. Ci sono diversi gruppi di fedeli che vanno a fare visita ai prigionieri con scadenze precise. Questo avviene soprattutto nel periodo natalizio”.

Lo scorso febbraio, un gruppo di cristiani e di musulmani hanno incontrato i carcerati della prigione di Zamboanga, una delle più affollate delle Filippine, per educare i detenuti al dialogo e alla tolleranza.

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