09/01/2019, 10.52
HONG KONG – VATICANO
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Il card. Zen difende il Vaticano nella scelta di John Tong come amministratore apostolico

“Troppe cose” vengono politicizzate a Hong Kong, spiega il presule. L’esclusione dell’ausiliare mons. Ha “fa supporre” che egli sia fra i candidati alla carica. Grazie alla scelta di mons. Tong la diocesi potrà funzionare senza scossoni. 

Hong Kong (AsiaNews) – Il battagliero card. Joseph Zen, che ha spesso criticato il Vaticano per la sua politica troppo servile verso la Cina, ha difeso la Santa Sede nella scelta da essa fatta nel nominare il card. John Tong come amministratore apostolico della diocesi dopo la morte di mons. Michael Yeung.

Fra i cattolici e molte persone del territorio si accusa il Vaticano di aver compiuto ancora una volta una scelta “pro-Pechino” designando il card. Tong, al posto del vescovo ausiliare Joseph Ha, noto per le sue simpatie pro-democrazia e pro-libertà religiosa in Cina.

Il card. Tong è noto per essere un sostenitore dell’accordo sino-vaticano e la sua nomina come amministratore apostolico della diocesi è stata criticata da giovani cattolici, politici, intellettuali, docenti. Per molti la nomina del card. Tong è “un modo per il Vaticano di prendere tempo” e fare in modo che in questo periodo di transizione “non si causi difficoltà ai rapporti con Pechino”.

Fonti ecclesiali di AsiaNews a Hong Kong hanno spiegato invece che la scelta del Vaticano - sebbene non usuale - ha valore perché permette alla diocesi di funzionare a pieno ritmo, nell’attesa della nomina del nuovo vescovo. In più, è necessario che un amministratore apostolico sia “neutro”, che non rientri fra i candidati possibili all’episcopato ordinario di Hong Kong perché è lui che deve dare l’annuncio del nuovo vescovo. Da questo punto di vista, l’escludere mons. Ha da questa carica fa suppore che egli sia fra i candidati alla futura carica.

Ieri anche il card. Zen ha difeso la scelta del Vaticano, diffondendo una dichiarazione in cui spiega che il papa ha il potere di scegliere chi vuole come amministratore apostolico. Egli ha anche sottolineato che la scelta del card. Tong, che ha lasciato la carica di vescovo della diocesi un po’ più di un anno fa, permetterà alla Chiesa di Hong Kong di avere subito una persona competente. Inoltre, se veniva scelto mons. Ha – che per il card. Zen ha possibilità di divenire ordinario - si rischiava di metterlo in una situazione di imbarazzo al momento di annunciare il nuovo vescovo.

Per tutto ciò, il porporato conclude, troppe cose in Hong Kong “vengono politicizzate”.

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