02/10/2010, 00.00
HONG KONG - CINA
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Il governo di Hong Kong censura la Via Crucis dei perseguitati

di Annie Lam
La diocesi chiede il permesso di tenere la processione il 16 ottobre in ricordo di tutti i sacerdoti imprigionati in Cina, ma per le autorità si tratta di un’iniziativa “politicamente sensibile”. Attese 150 persone, tra cui anche il card. Zen.

 Hong Kong (AsiaNews) – Via Crucis a rischio censura a Hong Kong. Le autorità locali stanno facendo resistenza all’organizzazione dell’evento di preghiera voluto per il prossimo16 ottobre dalla Commissione Giustizia e Pace della diocesi cattolica per chiedere il rispetto della libertà religiosa in Cina.

Il governo dell’ex colonia britannica, che considera l’iniziativa “politicamente sensibile”, ha prima negato e poi concesso il permesso per tenere la processione, ma la comunità cattolica teme che fino all’ultimo minuto potrebbero sorgere nuovi problemi.
 
La data scelta per la Via crucis è simbolica: il 9 ottobre, pochi giorni prima, ricorrerà il 13° anniversario dell’arresto del vescovo di Baoding mons. Giacomo Su Zhimin. Con l’occasione la diocesi ha pensato di ricordare, così, tutto il clero ancora imprigionato in Cina.
 
La vicenda
 
A settembre il dipartimento culturale di Hong Kong ha respinto la richiesta di Giustizia e Pace di tenere la processione a partire dal Southorn Playground. La motivazione è stata che la zona era “al completo”. Alla nuova richiesta per ottenere la più piccola Lockhart Road, le autorità hanno continuato a opporsi per “questioni politiche”. Solo dopo che i media hanno parlato del caso, il dipartimento ha concesso l’autorizzazione all’utilizzo del Southorn Playground. Ma per la diocesi a rischio ci sono i diritti degli stessi cittadini di Hong Kong.
 
La Commissione allora ha deciso di diffondere ieri, 1° ottobre, un comunicato stampa in cui chiede al governo locale di fermare la censura politica e sostenere il rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto nella regione speciale di Hong Kong. Il documento accusa le autorità di “non rispettare la libertà religiosa, di parola e di assemblea dei cittadini”.
 
Nel comunicato si spiega che la Commissione continuerà a considerare luogo di partenza della via crucis Lockhart Road e non Southorn Playground, come offerto dal governo.
 
Or Yan-yan, membro della Commissione, racconta ad AsiaNews che le autorità ritengono le attività di preghiera in questione “politicamente sensibili” perché legate alla libertà religiosa in Cina. Per questo non vi è alcuna sicurezza che l’autorizzazione alla Via crucis non venga ritirata all’ultimo minuto.
 
All’evento del 16 ottobre sono attese circa 150 persone. Tra i partecipanti anche il cardinale Joseph Zen Ze-kiun vescovo emerito di Hong Kong, che parlerà ai fedeli.
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