27/04/2020, 11.43
INDIA
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Il sostegno della Chiesa ai nuovi poveri, creati dal lockdown

di Nirmala Carvalho

“Dato che l'economia potrebbe richiedere del tempo recuperare, ci aspettiamo che questa tendenza continui ancora per qualche tempo e se continua così, il numero di famiglie bisognose continuerà”. “Il nostro team ha visitato donne e bambini e soffrono di grande ansia per il futuro”.

Mumbai (AsiaNews) –  La situazione di lockdown ha creato un nuovo tipo di povertà tra persone come quelle che avevano un lavoro contrattuale e hanno perso i loro guadagni. Lo evidenzia ad AsiaNews padre Frederick D'Souza, ex direttore della Caritas India, attualmente parroco della chiesa di Sant’Alfonso a Vasant Kunj (Delhi sud).

“Le famiglie bloccate – riferisce - erano di muratori e sono tenute all’aperte in gruppi o jhuggis, vicino alla mia parrocchia. L’autobotte veniva occasionalmente, forniva acqua in modo irregolare causando quindi grandi difficoltà. Dopo il blocco tutto è diventato più difficile e la fornitura di acqua ne ha risentito. Ciò ha sicuramente implicazioni per l'igiene e la salute”.

“La Chiesa – dice ancora - continua a prendersi cura dei bisognosi. Forniamo razione giornaliera alle famiglie bloccate e bisognose. Le stiamo rilevando e stiamo fornendo aiuti materiali ad altre 30 famiglie”.

“Dato che l'economia potrebbe richiedere del tempo recuperare, ci aspettiamo che questa tendenza continui ancora per qualche tempo e se continua così, il numero di famiglie bisognose continuerà”. “Il nostro team ha visitato donne e bambini e soffrono di grande ansia per il futuro”.

Nello stato dell'Uttar Pradesh, padre Anand Mathew sta coordinando gli sforzi per aiutare i poveri colpiti dal blocco. "Io - ha detto ad AsiaNews - sono il coordinatore del Sajha Sanskriti Manch (Forum unito per la diversità culturale, un'alleanza di 15 organizzazioni della società civile di Varanasi) che sta portando avanti questa generosa iniziativa in tutta la città di Varanasi e in tutti i villaggi, ovunque vivono le comunità dalit meno privilegiate, emarginate e vulnerabili. Molte di loro sono chiamate "musahars" o mangiatori di topi”.

“Questa campagna è stata una grande benedizione per loro perché non hanno soldi,  vivono una vita alla giornata. Questa campagna continuerà fino a quando continuerà il blocco e man mano che i fondi continueranno a pervenire dalle persone della città e dai loro amici di diverse parti del Paese", ha continuato, aggiungendo che non ricevono aiuti dall'estero. 

“Negli ultimi 30 giorni di blocco a causa della pandemia di Covid-19, molti lavoratori migranti, braccianti, tessitori, conducenti di auto o di risciò lavoratori giornalieri, venditori ambulanti e persone di comunità nomadi sono immobilizzati dalla crisi economica. Sajha Sanskriti Manch, sta facendo un modesto tentativo di identificare queste persone e di offrire kit di fornitura per loro. Il kit comprende 5 chili di farina di frumento, 4 chili di riso, 1 kg di daal, sale, olio da cucina, biscotti e maschere. Un kit risponde al fabbisogno alimentare di una famiglia da 7 a 10 giorni”.

“Quest’opera di soccorso è iniziata il 25 marzo. Dal 25 marzo al 23 aprile abbiamo speso Rs. 16,63,582. Con questi soldi siamo stati in grado di raggiungere 4.519 famiglie. Se contiamo i singoli beneficiari, il numero sarebbe 25.460 persone. Alcuni dei nostri associati hanno anche svolto servizi di soccorso da soli. Pertanto, complessivamente abbiamo distribuito i kit per 9.383 famiglie che comprendono 45.030 beneficiari”.

“Dal 25 aprile la comunità musulmana è nel mese del digiuno del Ramadan. Per esprimere la nostra solidarietà con la comunità musulmana, forniremo disposizioni per il Sahari (apertura del digiuno) nelle ore dell'alba, e anche per l’Aftari (rottura del digiuno) nelle ore serali. Forniremo datteri, cipolle, patate, legumi, besan e papad insieme a riso, grano e dal. Questo raggiungerà i musulmani più poveri che vivono nei bassifondi della città di Varanasi e nei suoi sobborghi. Un kit ci costerebbe Rs 650”.

“Finora il lavoro è stato portato avanti con il sostegno di persone generose. Siamo molto grati a tutti per il sostegno. La lotta contro la fame e il coronavirus deve essere continuata affinché tutti viviamo una vita sana. Quindi, per favore, continuate a sostenerci ", ha affermato padre Anand IMS.

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