15/01/2007, 00.00
IRAQ
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Inaugurati in Kurdistan Seminario caldeo e Università teologica

Dopo il loro “trasferimento forzato” da Baghdad, riprendono ad Ankawa i corsi nei due istituti gestiti dalla Chiesa caldea. Intanto la capitale si svuota: ormai il quartiere storico dei cristiani è in mano alle milizie sunnite.
Ankawa (AsiaNews) – Riprendono in Kurdistan le lezioni al Seminario maggiore caldeo di Saint Peter ed al Babel College, l’unica facoltà teologica cristiana in Iraq, gestita dalla Chiesa caldea. Rimasti chiusi per mesi a causa della crescente insicurezza, i due istituti sono stati inaugurati ufficialmente lo scorso 11 gennaio, dopo il loro trasferimento da Baghdad ad Ankawa, vicino Erbil, in Kurdistan. Lo rende noto ad AsiaNews il vescovo caldeo di Erbil, mons. Rabban al-Qas.
 
L’apertura del College, è stata segnata da una Messa nella chiesa caldea di Mar Eliya, celebrata da mons. Jacques Isaac, rettore del Babel College; al rito erano presenti, oltre a molti fedeli, anche mons. Andraous Abouna, patriarca vicario - in rappresentanza di Emmanuel III Delly, Patriarca della Chiesa caldea - rimasto a Baghdad, e Sarkis Aghajan, ministro cristiano delle Finanze del governo regionale curdo.
 
Oltre ai circa 25 seminaristi, al Babel College risultano già iscritti diversi studenti sia nella sezione teologica che in quella filosofica.
 
La sofferta decisione del trasferimento dei due istituti al nord, è stata resa ufficiale il 4 gennaio scorso, ma era nell’aria da tempo. Rapimenti, aggressioni e minacce contro membri della comunità cristiana nella capitale hanno indotto il Patriarcato prima a chiudere e poi a spostare il College e il Seminario.
 
Fonti di AsiaNews a Baghdad - che mantengono l'anonimato - raccontano che ormai i cristiani rimasti in città sono solo i più poveri, le famiglie che non possono permettersi di trasferirsi altrove. “Per il resto – aggiungono - sono tutti fuggiti”. “Il quartiere storico dei cristiani, Dora, è in mano alle milizie sunnite” spiegano le fonti. E muoversi all’interno della capitale diventa sempre più difficile e pericoloso: “Se si vuole entrare o uscire da un quartiere, bisogna chiedere il permesso alle milizie che lo controllano altrimenti si è certi di finire rapiti o uccisi”.
 
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