16/05/2014, 00.00
INDIA
Invia ad un amico

India, la Chiesa si congratula con Modi: Ma rispettate tutti i cittadini

di Nirmala Carvalho
Il presidente della Conferenza episcopale indiana ricorda ad AsiaNews che sono le differenze culturali, etniche e religiose a legare le persone "in un unico e ricco patrimonio spirituale e culturale". Per il vescovo di Pune il nuovo governo deve "accogliere tutte le comunità", perché "lo sviluppo, il progresso e l'autorità morale dell'India dipende da come sono trattate le minoranze". Leader cristiano mette in guardia dalle derive fondamentaliste del Bharatiya Janata Party (Bjp) e dei suoi sostenitori.

Mumbai (AsiaNews) - La Chiesa cattolica e la Conferenza episcopale dell'India "si congratulano con Narendra Modi e il Bharatiya Janata Party (Bjp) per la loro vittoria". È quanto afferma ad AsiaNews Sua Beatitudine Mar Baselios Cleemis Thottunkal, in qualità di presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), commentando i risultati delle elezioni generali. Il porporato, che è arcivescovo maggiore di Trivandrum dei siro-malankaresi, promette al nuovo esecutivo "di rinnovare l'impegno, il dialogo fraterno e la missione di servire il Paese che la Chiesa cattolica in India ha sempre intrapreso" e prega il Signore "affinché le autorità continuino a stare al fianco del popolo, in particolare dei poveri e delle minoranze religiose".

"La nostra nazione - ricorda Sua Beatitudine ad AsiaNews - è una delle culture più antiche; è incredibile per la sua diversità; è radicata nella fede in Dio. Ma l'India è anche la culla dell'induismo, del buddismo, del giainismo e del sikhismo". Questa "condivisione di spazi, ethos regionale e peculiarità culturali trascende i vari gruppi etnici, regionali e linguistici, lega le persone in un unico e ricco patrimonio spirituale e culturale, come garantito dai padri fondatori dell'India e sancito dalla nostra Costituzione".

Mons. Thomas Dabre, vescovo della diocesi di Pune, ha espresso ad AsiaNews la speranza che "sotto la guida di Narendra Modi il nuovo governo accolga tutte le comunità, soprattutto quelle di minoranza: tribali, cristiani, musulmani, dalit, tribali e donne. Perché la responsabilità primaria di qualsiasi governo eletto è di assicurare il benessere di ogni cittadino".

Secondo mons. Dabre "lo sviluppo, il progresso e l'autorità morale dell'India dipende da come sono trattate le minoranze in termini di uguaglianza. La libertà religiosa e la tolleranza sono il marchio di qualunque organismo civilizzato".

Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), sottolinea ad AsiaNews alcune preoccupazioni riguardanti la vittoria di Modi e del suo partiti: "Alcuni Stati indiani guidati dal Bjp hanno testimoniato in modo regolare un aumento degli attacchi e delle violenze anticristiane; altri hanno mostrato entusiasmo nell'applicare le leggi anticonversione".

Ad aggravare la situazione ci sono alcune dichiarazioni rilasciate ieri da M.G. Vaidya, ideologo della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), braccio paramilitare e fondamentalista del Bjp. Al nuovo governo ha chiesto di costruire il tempio di Ram ad Ayodhya, sui resti della moschea di Babar (la cui distruzione da parte di estremisti indù causò pogrom anti-islamici in tutto il Paese); di cancellare l'art.370, che conferisce status speciale allo Stato (a maggioranza musulmana) del Jammu e Kashmir; di introdurre lo Uniform Civil Code, un codice civile uguale per tutte le denominazioni religiose. 

 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Maldive, Usa, Cina: le prime tappe internazionali del secondo mandato di Modi
29/05/2019 13:29
Chiesa indiana: Complimenti a Modi, lavoriamo insieme
27/05/2019 11:21
Chhattisgarh, ripresi gli attacchi contro i cristiani nel post elezioni
28/05/2019 09:02
India, Modi giura per il secondo mandato. Continua la persecuzione delle minoranze
31/05/2019 09:11
Ram Puniyani: nel Modi 2.0 la ‘democrazia sarà sovvertita’
24/05/2019 15:16


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”