30/05/2018, 08.34
RUSSIA-VATICANO-ITALIA
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Intensi scambi culturali tra russi e cattolici in Vaticano e in Italia

di Vladimir Rozanskij

Oggi apre a Roma una mostra su “I nuovi martiri e confessori della Chiesa ortodossa russa”. Oltre al dialogo teologico, l’unità ricercata attraverso la solidarietà con i poveri e i perseguitati, e il reciproco arricchimento culturale. Concluso a Roma un corso di formazione per sacerdoti del Patriarcato di Mosca. “Pellegrinaggio e turismo religioso” nell’incontro del Gruppo di dialogo tra la Chiesa cattolica in Italia e la Chiesa ortodossa russa.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Oggi 30 maggio nel Palazzo Lateranense a Roma si apre una mostra su “I nuovi martiri e confessori della Chiesa ortodossa russa”. Sono presenti due delegati per la cultura del Patriarcato e del Vaticano, il metropolita Tikhon (Ševkunov) di Pskov e il card. Gianfranco Ravasi. Il moltiplicarsi di queste occasioni d’incontro e di dialogo è il frutto di un intenso lavoro e di un rinnovato clima nei rapporti tra i cattolici e gli ortodossi russi, a partire dall’incontro tra il papa Francesco e il patriarca Kirill del 2016.

Le relazioni perseguono due scopi apparentemente “secondari”, rispetto al dialogo teologico vero e proprio: la solidarietà con i poveri e i perseguitati, e il reciproco arricchimento culturale. La convinzione degli ortodossi, condivisa da molti cattolici, è che non serva insistere su modelli troppo esigenti di “riunificazione” tra le Chiese, ma sia molto più fruttuoso impegnarsi nella pratica della carità, dell’amicizia e della conoscenza reciproca.

Le occasioni si moltiplicano: nei giorni scorsi (19-26 maggio) si è concluso il cosiddetto “Terzo Istituto Estivo”, un corso di formazione per sacerdoti del Patriarcato di Mosca, svoltosi a Roma grazie alla collaborazione con il Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, presieduto dal cardinale Kurt Koch.  La delegazione russa, composta da circa 15 persone, era guidata dal vescovo Arsenij di Jurevsk, vicario dell’eparchia di Nižnij Novgorod, e rappresentava il Dipartimento per gli affari esteri del Patriarcato insieme all’Istituto di specializzazione e dottorato “Cirillo e Metodio”, organizzato sempre dal patriarcato di Mosca.

Il programma degli incontri includeva la visita dei santuari cristiani comuni, l’incontro e la conoscenza dell’attività delle istituzioni principali della Chiesa Cattolica, e incontri con diversi alti rappresentanti della Curia Romana. Il gruppo è stato anche ricevuto per un colloquio di due ore dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede (v. foto 2).

Il 20 maggio si è svolta la visita alla basilica di s. Clemente, dove si è tenuta la preghiera del Moleben sulle spoglie del santo istitutore della lingua slava, il monaco Costantino-Cirillo, per i cattolici compatrono d’Europa insieme al fratello Metodio. L’anno prossimo 2019 si compiranno 1150 anni dalla morte dei due fratelli “uguali agli apostoli”.

Il 23 maggio il gruppo ha partecipato all’Udienza generale di papa Francesco in piazza s. Pietro, salutando il pontefice alla fine dell’udienza (v. foto 1). Il papa stesso ha tenuto a sottolineare l’importanza del dialogo tra i cristiani, scambiando doni con gli ospiti russi. Il giorno successivo il vescovo Arsenij ha presieduto la solenne liturgia in onore di Cirillo e Metodio insieme a tutta la delegazione e ai fedeli della chiesa di s. Caterina martire, la chiesa ortodossa russa costruita sulle pendici del Gianicolo. Il prossimo “Istituto estivo” prevede un viaggio analogo in Russia per i rappresentanti selezionati della Chiesa Cattolica, nell’autunno del 2018.

Dopo la conclusione del corso per i sacerdoti, si è tenuta anche la sessione del Gruppo di dialogo bilaterale tra la Chiesa Cattolica in Italia e la Chiesa ortodossa russa, sul tema “Pellegrinaggio e turismo religioso”. Anche a questo incontro ha partecipato una nutrita delegazione del Patriarcato di Mosca, guidata dal metropolita Ilarion (Alfeev), capo del Dipartimento per gli affari esteri, insieme al vescovo Antonij di Vienna e Budapest, responsabile della Chiesa russa per le sue strutture all’estero e a diversi altri esponenti di vari organi del patriarcato. Da parte cattolica il gruppo era guidato dal Segretario della Conferenza dei vescovi italiani (Cei), mons. Nunzio Galantino, insieme al vescovo delegato per l’ecumenismo, mons. Ambrogio Spreafico e altri membri di istituzioni italiane impegnate nel dialogo con gli ortodossi e la Russia.

Mons. Galantino ha sottolineato l’importanza dei pellegrinaggi tra i due Paesi, per esaltare la tradizionale amicizia tra italiani e russi. Anche il metropolita Ilarion ha ricordato la grande storia delle relazioni culturali tra Russia e Italia, radicata proprio nella fedeltà ai valori cristiani. Egli ha insistito sull’importanza del pellegrinaggio a Roma, e la visita ai suoi importantissimi santuari cristiani universali. Il capo degli affari esteri della Chiesa russa ha voluto anche segnalare l’importanza dell’attenzione comune alle sofferenze dei cristiani perseguitati in Medio Oriente, e alla distruzione dei loro antichi santuari, che necessitano dell’azione unitaria di tutte le Chiese per non essere lasciati in rovina.

L’incontro di dialogo russo-italiano è inserito nel contesto del Forum per il dialogo tra le società civili di Russia e Italia, un’iniziativa pensata dal presidente Vladimir Putin e dal premier Silvio Berlusconi nel 2004, che ha dato vita a diverse manifestazioni nel corso di questi anni. Dal 2013, nel Forum è stato istituito il Gruppo di lavoro tra le Chiese dei due Paesi, la cui prima sessione di lavoro si è svolta a febbraio del 2017 sul tema “Arte laica e religiosa come strumento di rafforzamento del consenso e della comprensione reciproca tra i popoli”.

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