27/05/2005, 00.00
IRAQ
Invia ad un amico

Iraq, terroristi usano un cane per attacco "suicida"

Unica vittima lo sfortunato animale. Non è la prima volta che il terrorismo iracheno usa animali o cadaveri umani per nascondere esplosivo.

Kirkuk (AsiaNews/Agenzie) – Il terrorismo in Iraq usa anche gli animali per causare la morte. Ribelli iracheni hanno legato una cinta piena di esplosivo al corpo di un cane e lo hanno fatto esplodere contro un convoglio militare nei pressi di Kirkuk, la 'capitale del petrolio' nel nord del Paese.

La "bomba canina" è esplosa, ma l'unica vittima è stata lo sfortunato animale.

Il colonnello Mohammed Barzaji, capo della polizia municipale, spiega che i militanti hanno sistemato una cinta esplosiva sul corpo del cane e l'hanno fatta detonare nel momento in cui il convoglio è passato vicino a Dakuk, 25 miglia a sud di Kirkuk. "Il cane - spiega il colonnello - è stato devastato dall'esplosione che però non ha causato danni né agli uomini, né ai mezzi". La bomba è stata fatta detonare all'esterno di una moschea sciita: 8 sospetti sono stati arrestati.

Non è la prima volta che animali vengono usati dai terroristi per i loro attacchi. Nel 2003 alcuni carri trainati da asini sono stati usati per nascondere improvvisati lancia-missili durante una raffica di attacchi a Baghdad. Carcasse di animali e cadaveri umani sono spesso stati usati per nascondere esplosivo.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Dhaka, il ‘Robin Hood’ che salva animali abbandonati in strada
12/05/2018 08:47
Nuove tensioni tra ribelli maoisti e governo
26/10/2009
Seoul, uccide un cane randagio: condannato a otto mesi di carcere
22/01/2020 14:33
Al via la mattanza di animali per la festa di Dashain. Protestano buddisti e animalisti
22/09/2017 12:32
Buddisti e animalisti contro i sacrifici indù del Gadhimai
20/11/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”