20/08/2007, 00.00
SRI LANKA
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Jaffna ricorda p. Jimbrown, “simbolo” delle atrocità della guerra

di Danielle Vella
Ad un anno dalla scomparsa del parroco e del suo assistente la diocesi oggi ne ricorda il “coraggio” e l’altruismo con preghiere e digiuno. Pubblicato un libro che ricostruisce la vicenda. Da dicembre 2005 ad aprile 2007, a Jaffna oltre 560 casi di “sparizioni”.

Colombo (AsiaNews) – Preghiere e cerimonie di commemorazione si sono svolte oggi a Colombo, Mannar e Jaffna per il primo anniversario dalla scomparsa di p. Thiruchelvam Nihal Jimbrown e del suo assistente, Wenceslaus Vimalathas. La giornata è stata occasione per ricordare il “coraggio” del sacerdote e riportare l’attenzione pubblica sulle quotidiane sparizioni ed uccisioni che si verificano nella penisola settentrionale di Jaffna. Qui è scomparso lo scorso 20 agosto il sacerdote cattolico con il suo assistente, padre di 5 figli. L’ultima volta sono stati visti nei pressi di un check point ad Allaipiddy, zona controllata dalla Marina militare.

Circa 1000 tra sacerdoti, suore e laici hanno partecipato al digiuno e alle preghiere che si sono svolti stamattina nel compound della cattedrale di Jaffna. Al termine delle celebrazioni, la Commissione Giustizia e Pace della diocesi ha annunciato la pubblicazione del libro “Missing” sulla vicenda di p. Jimbrown. Fonti cattoliche spiegano ad AsiaNews che il volume ricostruisce gli eventi che hanno portato alla scomparsa del sacerdote; in particolare si racconta del bombardamento della sua parrocchia di Allaipiddy, la San Filippo Neri, avvenuto il 13 agosto 2006, durante gli scontri tra le forze di sicurezza ed i separatisti delle Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte). La stessa fonte ricorda “come p. Jimbrown ha soccorsi i feriti caduti a terra e li ha portati in salvo; la Marina poi lo ha fermato, ma lui si è inginocchiato e ha implorato per la sua gente”.

Altre funzioni in ricordo del sacerdote si sono svolte a Colombo e Mannar, dove p. Jimbrown ha trascorso 2 anni come assistente del parroco. Qui, nella cattedrale di San Sebastiano, ha celebrato messa il vescovo stesso, mons. Rayappu Joseph.

Per la Chiesa dello Sri Lanka, soprattutto a Jaffna, p. Jimbrown è soprattutto un “simbolo” delle quotidiane violazioni dei diritti umani che avvengono sull’isola. “Le nostre preghiere di oggi – dicono – sono per tutti i rapiti e uccisi ogni giorno nel nostro Paese”. Solo una settimana fa, il 13 agosto, 6 uomini sono stati uccisi da “ignoti” a Jaffna, mentre altri 3 risultano “spariti”. "La gente qui ha paura di parlare e denunciare i fatti" riferisce la fonte, che chiede l'anonimato. "Solo la Chiesa può fare qualcosa per mettere in luce quello che succede".

Di fatto in Sri Lanka da un anno e mezzo è di nuovo guerra civile ed il precipitare del conflitto ha portato ad un allarmante aumento dei sequestri e delle cosiddette “sparizioni”, eufemismo utilizzato per esecuzioni extragiudiziarie. I sospetti maggiori non cadono solo sulle Tigri, ma soprattutto sull’esercito ed i corpi paramilitari. Tra dicembre 2005 ed aprile 2007 più di 560 persone risultano scomparse solo a Jaffna.

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