14/11/2012, 00.00
INDONESIA
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Jakarta, la Corte costituzionale scioglie un gigante indonesiano dell’energia

di Mathias Hariyadi
La Upstream Oil and Gas Regulator Company dichiarata fuorilegge in base all’articolo 33 della Costituzione. Attiva nel settore del petrolio e dei gas naturali, avrebbe “svenduto” le risorse del Paese agli stranieri. La decisione al termine di un’azione legale sostenuta anche da associazioni musulmane.

Jakarta (AsiaNews) - Con una decisione a sorpresa, che ha destato clamore in seno all'opinione pubblica indonesiana, la Corte costituzionale (Mahkamah Konstitusi, Mk) ha decretato la dissoluzione della Upstream Oil and Gas Regulator Company, meglio nota coma BP Migas. La sentenza del massimo organismo giuridico, emessa nella giornata di ieri, ha sancito la fine dell'operatività per il gigante dell'energia a partecipazione statale, attivo nel settore del petrolio e dei gas naturali, perché sarebbe "anti-costituzionale" e in "disaccordo" con i principi stabiliti dalla Carta nel 1945.  

Il prof. Mahfud MD, presidente della Consulta, ha sottolineato che la compagnia "è sciolta in via ufficiale" e "tutte le funzioni e responsabilità vengono trasferite al ministero indonesiano per l'Energia, il gas e il petrolio". La sentenza ha causato sconcerto fra gli operatori del settore, poiché dal 2001 tutti i contratti e gli affari nell'energia passavano attraverso la BP Migas. Ma la sua struttura "non corrisponde" alle direttive fissate dalla Costituzione, secondo cui organismi governativi non possono "dar vita a" compagnie d'affari.

Per molti indonesiani la compagnia a partecipazione statale ha causato gravi perdite finanziare, per aver "svenduto" all'estero il patrimonio nazionale - la ricerca sul gas e petrolio - invece che favorire il gigante dell'industria locale Pertamina.

La vertenza è nata da un'azione legale promossa dalla società civile, stanca del danno subito per le decisioni prese dai vertici di BP Migas. Diverse organizzazioni musulmane, fra cui le due più importanti il Nahdlatul Ulama (Nu) e il Muhammadiyah hanno aderito alla causa contro la Upstream Oil and Gas Regulator Company, che secondo i giudici viola l'articolo 33 della Carta. Esso stabilisce che "terra, acque e risorse naturali" sono di proprietà "dello Stato e saranno utilizzate a beneficio del popolo indonesiano".

Tuttavia, un esperto di petrolio ed energia vuole rassicurare gli investitori stranieri circa il rispetto dei contratti sinora sottoscritti: la cancellazione della BP Migas non comporterà infatti "l'annullamento automatico" degli accordi, ma sarà il ministero in prima persona a verificarne il rispetto e assumerà su di sé tutte le responsabilità previste dalla legge.

 

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