12/12/2012, 00.00
NEPAL
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La Cnn premia Pushpa Basnet, angelo per decine di bambini nepalesi rinchiusi in carcere

di Kalpit Parajuli
La ragazza, 28 anni, ha studiato scienze sociali al St. Xavier College di Kathmandu. Dal 2005 si occupa dei figli delle carcerate, costretti a vivere dietro le sbarre insieme alle loro madri.

Kathmandu (AsiaNews) - Pushpa Basnet, giovane donna nepalese di 28 anni, ritira il premio CNN hero per il suo impegno a favore dei figli delle carcerate. La ragazza si è laureata in scienze sociali nel 2007 al St. Xavier College di Kathmandu, istituto cattolico della Compagnia di Gesù, fra le più importanti Università private del Nepal. 

Privi di assistenza da parte dello Stato, decine di bambini figli di detenute sono costretti a vivere in carcere con le loro madri o abbandonati in mezzo a una strada. Il problema colpisce quasi tutti i penitenziari del Paese e secondo le autorità, sono circa 80 i bambini ospitati nelle carceri dello Stato, ma  per offrire loro una vita normale, Pushpa ha fondato nel 2005 l'Early Childood Develepoment Centre, organizzazione no-profit per l'educazione dei bambini di età superiore ai quattro anni, e la Butterfly Home, asilo nido che si occupa dei figli delle donne in carcere offrendo loro assistenza sanitaria, vitto e alloggio. A tutt'oggi, sono 40 i piccoli ospitati nella struttura.  

La Cnn ha scelto Pushpa fra più di 10mila candidati attivi nel campo sociale in vari Paesi del mondo.  La cerimonia di consegna è avvenuta lo scorso 8 dicembre a Los Angeles (California, Usa). "Questo premio è anzitutto per i miei bambini e per il mio Paese  - ha affermato la donna poco dopo la premiazione - ringrazio tutti per avermi sostenuto e aver creduto nel mio progetto". Grazie al Cnn Hero Awards, la ragazza porterà in patria un assegno di 250mila dollari. Il denaro sarà destinato alla Butterfly Home. In un comunicato, i responsabili della  St. Xavier School,  hanno sottolineato la loro gioia di aver avuto fra i loro studenti una persona del calibro di Pushpa Basnet. "Il suo lavoro - affermano i padri gesuiti - è un incoraggiamento per il nostro istituto e per il nostro impegno nella società nepalese". 

Il rapporto fra Pushpa e i suoi bambini inizia nel 2005 quando per preparare un esame la ragazza visita un carcere femminile della capitale. Colpita dalle drammtiche condizioni in cui versano i figli delle donne, molti dei quali poco più che neonati chiede ad alcune di loro di prendersene cura fino al termine della pena. Circa una decina di donne accetta l'offerta. Terminata l'università nel 2007, Pushpa decide di dedicarsi a tempo pieno all'assistenza dei bambini. Grazie alle donazioni di amici e compagni di corso in pochi mesi riesce ad acquistare alcune stanze in uno stabile vicino alla sua abitazione. In questi anni la Butterfly Home ha ospitato più di 100 fra neonati e bambini in età prescolare e scolare. Essi mantengono i contatti con i propri genitori. Durante le vacanze scolastiche, la giovane accompagna i bambini più piccoli in visita alle proprie madri, portando loro cibo, vestiti e acqua potabile.

Per pagare le spese dell'asilo la giovane assistente sociale organizza piccoli mercatini, dove engono messi in vendita biglietti di auguri, collane, braccialetti e altri oggetti realizzati in carcere dalle giovani detenute. Essa ha anche aperto un conto bancario per ciascun bambino dove ogni mese vengono accantonati i risparmi per la loro istruzione superiore.  

 

 

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