02/04/2009, 00.00
RUSSIA
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La rivoluzione di Mosca: Kirill e la Curia

Tra i principali cambiamenti lo smembramento del Dipartimento per le relazioni esterne che perde molti poteri. Istituiti nuovi dicasteri affidati a uomini di fiducia del nuovo Patriarca. Il metropolita Kliment, già Cancelliere e principale concorrente di Kirill nella successione ad Alessio II, finisce al Consiglio per l’editoria. Tra le nuove nomine anche un laico, a capo del neonato Dipartimento per l’informazione.
Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Il primo Santo Sinodo sotto la direzione del nuovo Patriarca Kirill si chiude con una rivoluzione nella Curia della Chiesa russa ortodossa. In pratica viene smontato il potente Dipartimento per le relazioni esterne (Decr), guidato dallo stesso Kirill fino alla sua elezione a successore di Alessio II.
 
Alla guida del Decr arriva Ilarion Alfeev, sino ad oggi vescovo di Vienna e sostenitore dell’elezione di Kirill. Ma il dipartimento viene smembrato e depotenziato e la cura dei rapporti con diocesi, filiali, monasteri e parrocchie passa sotto la diretta dipendenza del Patriarca. A questo scopo il Sinodo ha istituito un Segretariato per le istituzioni con l’estero che risponderà a Kirill, mentre al Decr - si legge nei verbali del Sinodo - rimarrà solo “la direzione dell’attività di diplomazia ecclesiastica degli istituti che la svolgono”.
 
Sull’onda dello smembramento del Decr la riunione dello scorso 31 marzo ha istituito altri nuovi dicasteri e uffici. Su tutti il Dipartimento sinodale per la cooperazione tra Chiesa e società a cui viene affidato il «rapporto con gli organismi del potere legislativo, con i partiti politici, i sindacati e le organizzazioni culturali e altre istituzioni della società civile nel territorio canonico del Patriarcato di Mosca». Il nuovo Dicastero sarà guidato da padre Vsevolod Chaplin, uomo di fiducia del Patriarca, e avrà anche la possibilità di istituire contatti con il potere esecutivo nei paesi della CSI e i Baltici.
 
Il radicale ridimensionamento del Decr è interpretato da molti come un taglio netto con il passato più recente della Chiesa moscovita - il dipartimento era stato creato in epoca sovietica - e, insieme alle riforme strutturali introdotte dal Santo Sinodo, appare come una manovra per accentrare i poteri di governo nelle mani del nuovo Patriarca.
 
Tra le altre novità, l’istituzione del Dipartimento sinodale per l’informazione che viene affidato ad un laico: Vladimir Legojda, direttore del mensile Foma, il principale periodico ortodosso, con una tiratura di circa 40mila copie diffuse nelle chiese e nelle edicole di tutta la Federazione.
 
Va infine segnalata la creazione di una Filiale di dottorato dell’Accademia Teologica di Mosca presso il Decr “al fine di migliorare - si legge nei verbali - il livello di formazione e preparazione specifica di personale atto a un lavoro direzionale e diplomatico all’interno della Chiesa”.
 
Il Santo Sinodo ha accettato pure le dimissioni del Metropolita Kliment, principale concorrente di Kirill alle elezioni per il soglio patriarcale. L’ex Cancelliere del Patriarcato di Mosca, una delle cariche più importanti nella gerarchia della Chiesa ortodossa russa, è stato nominato Presidente del Consiglio per l’editoria, mentre al suo posto è stato nominato l’arcivescovo di Saransk e della Mordovia Varsonofij.
 
Cambi anche ai vertici del Dipartimento sinodale per l’istruzione religiosa e la catechesi: al posto di Ioann Ekonomcev, rettore dell’Istituto ortodosso San Giovanni, è stato nominato presidente il vescovo Merkurij di Zarajsk, che era invece Cancelliere delle parrocchie patriarcali negli Stati Uniti.
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