22/12/2005, 00.00
Pakistan
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Leader cristiani scrivono a Musharraf: " il fanatismo distruggerà il paese"

E' la seconda volta dopo l'attacco di Sangla Hill, per chiedere l'abrogazione della legge sulla blasfemia e la fine del fondamentalismo religioso.

Lahore (AsiaNews) – Il caso di Sangla Hill "deve essere trattato come un esempio, per dare un messaggio forte ai fanatici ed ai terroristi che con le loro azioni mettono in pericolo l'esistenza stessa del Pakistan".

E' questo il principale messaggio che i leader cristiani pakistani hanno voluto comunicare al presidente Musharraf con una lettera datata 20 dicembre. Il messaggio è firmato dall'arcivescovo di Lahore e presidente della Conferenza episcopale, mons. Lawrence Saldanha, dal reverendo Alexander J. Malik, moderatore delle chiese protestanti e da Victor Azariah, segretario generale del Consiglio nazionale delle chiese pakistane.

L'attacco del 12 novembre è "deplorevole", ma i leader religiosi "biasimano il fatto che sia stato istigatola discorsi violenti, che vengono ancora pronunciati, e che i veri sitigatori siano liberi".

Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera:

A Sua Eccellenza, il generale Parvez Musharraf, Presidente del Pakistan

Eccellenza,

Ancora una volta noi, i leader religiosi della comunità cristiana del Pakistan, vorremmo rendervi partecipe di alcune preoccupazioni urgenti nate dal deplorevole incidente del 12 novembre scorso a Sangla Hill, quando una folla di estremisti ha attaccato e distrutto 3 chiese, le abitazioni di 2 pastori protestanti, un convento di suore, un ostello femminile e 2 scuole. E' biasimabile il fatto che siano stati istigati da alcuni leader e che le istituzioni che operano in difesa della legge non siano stati capaci di fermarli.

Avevamo già sottoposto a Sua Eccellenza un memorandum congiunto, datato 14 novembre, in cui descrivevamo l'accaduto e chiedevamo una azione forte contro i colpevoli, che hanno gestito la legge a modo loro, sulla base di accuse non provate. Sfortunatamente, non abbiamo ricevuto alcun segnale di intesa o documento da parte vostra.

Siamo grati al primo ministro del Punjab, Parvez Elahi, oltre ad alcuni ministri federali, che hanno risposto al nostro appello, hanno visitato il luogo in questione e promesso di punire i colpevoli e di risarcirci completamente. Apprezziamo il fatto che le riparazioni della chiesa cattolica e delle case dei pastori stiano procedendo in maniera soddisfacente.

Ma l'intera comunità cristiana del Pakistan è ancora colpita, impaurita ed insicura: per rassicurarli vanno prese alcune misure decise, di cui facciamo una lista:

1)      Nonostante oltre 80 assalitori siano stati fermati, i veri istigatori sono ancora liberi e devono essere presi. Siamo preoccupati del fatto che vi è ancora tensione nella zona a causa di discorsi che istigano alla violenza, in evidente violazione dell'Amplifier Act, e che continuano ad essere fatti da alcuni gruppi estremisti che chiedono il rilascio degli arrestati.

2)       Siamo felici del fatto che l'inchiesta giudiziaria ordinata dal primo ministro sia stata portata a termine il 28 novembre. Tuttavia noi, leader di chiese e membri di commissioni d'azione sulla questione, dobbiamo essere messi al corrente del risultato dell'inchiesta ed una copia della sentenza deve essere messa immediatamente a nostra disposizione. Ci aspettiamo che il risultato dell'inchiesta porti alla giusta punizione dei veri colpevoli ed al rilascio degli innocenti.

3)      E' evidente che la vera causa della violenta reazione e delle distruzioni è stata l'abuso delle leggi discriminatorie note come 295 (B e C) e 298 (A, B e C) [leggi sulla blasfemia ndr]. I recenti emendamenti alle ordinanze dimostrano ancora una volta che sono leggi futili e totalmente senza effetto. Per questo chiediamo ancora una volta in maniera rispettosa ma enfatica la totale abrogazione delle stesse.

4)      Chiediamo una strategia a lungo termine che, messa in atto, aiuti ad eliminare in futuro questi incidenti illegali e dia l'adeguata protezione di cui ha bisogno la nostra gente, in special modo coloro che vivono in piccole ed indifese comunità. Noi stiamo facendo tutto il possibile per riportare la situazione alla normalità.

5)      Siamo profondamente colpiti e preoccupati dall'aumento del fanatismo e dell'estremismo religioso. Permesso oltre un certo limite, il fanatismo diventerà una pazzia letale, in grado di minacciare l'esistenza stessa del Pakistan. Questo è il motivo per cui deve essere fatto ogni sforzo per frenare la crescita dell'intolleranza religiosa. Trattare Sangla Hill come un caso esemplare manderà un messaggio chiaro a tutti coloro che intendono in futuro istigare violenze di tipo terrorista.

Speriamo lei voglia eliminare queste genuine cause di preoccupazione dalla società pakistana in generale e dalle minoranze religiose in particolare. Da parte nostra le assicuriamo che i cristiani continueranno a fare la propria parte per la pace, il benessere ed il progresso della nostra madre patria, il Pakistan. Preghiamo per la sua salute e benessere.

Con rispettosi auguri

(Seguono le firme)

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