04/07/2007, 00.00
PALESTINA
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Libero reporter della BBC a Gaza: esperienza “terrificante”

Alan Johnston è stato consegnato stamattina a due funzionari di Hamas nella Striscia; racconta di non aver subito torture, ma di “non aver mai visto la luce del sole per tre mesi”. Da Damasco Khaled Meshaal rivendica il successo dell’operazione, prova che il movimento islamico “ha portato ordine” nel territorio.

Gaza City (AsiaNews/Agenzie) -  Dopo 3 mesi e mezzo di prigionia, è stato rilasciato oggi Alan Johnston, il giornalista della BBC rapito a Gaza nel marzo scorso da un gruppo armato noto come l'Esercito dell'Islam. Lo hanno comunicato fonti palestinesi, confermate in seguito dal direttore dell’emittente britannica a Gaza, Sayed Abu Samallah.

Il reporter, visibilmente dimagrito, è stato consegnato dai suoi sequestratori a due funzionari di Hamas; al momento è già stato trasferito in Israele. Khaled Meshaal, il leader politico di Hamas in esilio a Damasco, ha dichiarato che la vicenda dimostra che il movimento islamico ha portato ordine nella Striscia di Gaza, dopo la conquista del potere ottenuta il mese scorso su Fatah. Fonti del governo di Hamas hanno aggiunto che Johnston “è stato liberato in seguito a un accordo con i suoi rapitori ed è in buona salute”.

Personalità di Hamas hanno dichiarato confidenzialmente che i rapitori non subiranno alcun processo. Il leader Ismail Haniyeh ha detto che ora egli spera anche di liberare il soldato israeliano Gilad Shalit, rapito l’anno scorso.

È “fantastico” essere libero dopo un’esperienza “terrificante”, ha commentato il giornalista, unico corrispondente occidentale fisso dalla Striscia di Gaza. Johnston racconta, inoltre, di aver passato 3 mesi senza vedere la luce del sole e di aver trascorso le ultime ore di prigionia incatenato, senza però subire torture.

Rapito a Gaza il 12 marzo scorso, il suo sequestro era stato rivendicato in maggio su internet dall’Esercito dell’Islam. Il gruppo - guidato dal potente clan Dugmush - aveva chiesto la liberazione di “tutti i prigionieri islamici” in Gran Bretagna, in particolare dell’imam integralista di origine palestinese Abu Qatada. Il suo caso ha sollevato un vasto movimento, con manifestazioni in tutto il mondo, mentre una petizione online per il suo rilascio ha raccolto circa 200mila firme.   

 

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