28/07/2016, 16.13
SIRIA
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L’esercito siriano ha quasi riconquistato Aleppo. Interrotta la via di comunicazione fra i jihadisti e la Turchia

I soldati siriani hanno preso oggi il quartiere di Bani Zaid. I miliziani sono in fuga. Assad propone un’amnistia a chi lascia le armi e si consegna all’esercito. Damasco promette la ricostruzione veloce di ospedali e scuole. La Russia offre quattro corridoi umanitari per i civili e i combattenti che depongono le armi.

Aleppo (AsiaNews) – La strada strategica del Castello (nel nord di Aleppo) è in mano all’esercito siriano e la via di comunicazione fra i terroristi islamici e la Turchia è ormai interrotta: è quanto si legge in un comunicato di poche ore fa del Comando generale delle Forze armate siriane.

Dopo questa operazione, per le fazioni armate terroriste sarà impossibile continuare ad importare armi e munizioni dalla Turchia e far giungere dagli stessi territori mercenari ed altri combattenti da impegnare nella parte est di Aleppo.

Il Comando militare delle Forze armate siriane ha inoltre lodato il ruolo dei civili nell’appoggiare le operazioni dell’esercito promettendo di garantire al meglio la loro difesa contro le operazioni criminose delle frazioni jihadiste. Esso si è detto deciso a ripristinare al più presto le infrastrutture danneggiate dai terroristi, riportando nel più breve tempo possibile acqua e corrente elettrica ai quartieri a lungo rimasti privi. Il governo ha promesso pure la riapertura delle scuole, dopo i restauri necessari, perché siano pronte per la ripresa dell’anno accademico fra un mese o più, come pure la riabilitazione dei centri sanitari e degli ospedali danneggiati.

Nel comunicato si invitano i siriani in possesso di armi nella parte est di Aleppo e “tratti in inganno dalle fazioni terroristiche” ad approfittare dell’occasione per deporre le armi abbandonando in tempo la città. I pentiti sono invitati a consegnarsi alle Forze dell’ordine e beneficiare dell’amnistia offerta dal presidente Bashar El Assad.  Un decreto presidenziale emanato stamane dal Palazzo di Damasco, promette un trattamento privilegiato e il beneficio dell’amnistia a chiunque consegna volontariamente le armi.

Residenti di Aleppo Nord, contattati sui social, riferiscono ad AsiaNews che “decine di combattenti delle fazioni armate del quartiere di Bani Zaid, nella parte settentrionale di Aleppo, si danno ora alla fuga, in uno stato confusionale mai visto prima, mentre l’esercito siriano continua ad inseguire i combattenti nascosti nelle viuzze. Molti di loro si sono arresi e hanno deposto le armi”.

Stamane alle ore 11.00 (ora locale) le truppe dell’esercito regolare siriano avevano già preso sotto controllo e in modo totale la zona di Sakan El Shababi nel quartiere di Bani Zaid, mentre i combattenti jihadisti fuggivano. A quanto pare, i miliziani non hanno avuto il tempo di seminare mine che possano impedire l’avanzata delle truppe regolari. La battaglia è proseguita senza intoppi per l’esercito regolare siriano, tanto che dopo meno di ora, l’intero quartiere di Bani Zaid era ormai sotto il loro controllo.

Le persone contattate da AsiaNews hanno riferito che già ieri, il “comandante dell’Unità 16  Abdel Halik El Hayani “ dei Jihadisti nel quartiere Bani Zaid, aveva dato le dimissioni “per motivi di salute”.

Nella parte di Aleppo sotto il controllo del governo, sono state adottate misure urgenti per accogliere i civili in fuga dalle zone liberate, garantendo loro il necessario per l’accoglienza.

Dal canto suo, il governo russo ha promesso aiuti umanitari urgenti ad Aleppo in coordinamento con il governo siriano, mentre il ministero russo della Difesa ha annunciato l’apertura di “4 corridoi umanitari ad Aleppo, tre per i civili ed uno per i combattenti che intendono deporre le armi”.

Apo Yerganian, un residente armeno di Aleppo, ha dichiarato: “Aleppo sta uscendo del tunnel della violenza verso la normalità e in seno alla sovranità siriana”.

Dal luglio 2012 la città di Aleppo, la capitale economica del Paese, è teatro di guerra fra miliziani ed esercito, con bombardamenti e distruzioni che hanno prostrato la popolazione. (P.B.)

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