23/04/2021, 12.48
INDIA
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Maharashtra, fiamme in un ospedale sotto pressione per il Covid: 13 morti

Nel Paese vi sono ogni giorno più di 300mila contagi e oltre 2mila morti per Coronavirus. Nelle strutture sanitarie al collasso si producono incidenti mortali. Le critiche al premier Modi: "Inutile essere la farmacia del mondo se non riesci a curare neanche il tuo popolo”. 

Mumbai (AsiaNews) – Nell'India alle prese con la crescita esponenziale di morti e contagi da Covid-19 e l'assenza di ossigeno negli ospedali, a peggiorare il quadro arrivano anche gli incidenti nelle strutture sanitarie sotto pressione: 13 pazienti che si trovavano nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Virar, sono morti in un incendio. Virar è una città del Maharashtra a 70 chilometri da Mumbai. Le fiamme sono divampate alle 3 del mattino. “Al momento dell'incidente nella struttura c'erano circa 90 pazienti”, ha spiegato Dilip Shah l'amministratore delegato del Vijay Vallabh Hospital. Dal luogo della tragedia sono arrivate le immagini strazianti dei parenti radunati fuori dalla struttura in cerca di notizie sulla sorte dei propri cari.

Il Maharashtra, lo Stato di Mumbai, è in assoluto il più colpito dalla pandemia in India e anche questa nuova ondata non lo sta risparmiando. Se ieri l'intero Paese ha toccato l'ennesimo nuovo record di contagi e decessi - 333.730 i nuovi casi registrati, 2.263 i decessi -, ben 67.000 nuove positività al Covid-19 sono registrate proprio in Maharashtra. Dall'inizio della pandemia le persone che qui hanno contratto il coronavirus hanno superato i 4 milioni.

L'incidente a Virar segue quello di due giorni fa a Nashik, sempre nel Maharashta, dove in un altro ospedale 24 malati di Covid-19 sono morti soffocati per un guasto alla cisterna dell'ossigeno che ha lasciato senza rifornimenti la terapia intensiva dove i pazienti erano attaccati ai ventilatori artificiali. Stando alle prime indagini, l'incidente sarebbe avvenuto per il malfunzionamento di una valvola mentre la cisterna veniva rifornita dopo aver raggiunto un livello troppo basso. Nell'ospedale c'erano 157 pazienti, 61 dei quali collegati all'ossigeno. I sopravvissuti si trovano i condizioni stabili, dopo che il rifornimento dell'ossigeno è ripartito una volta riparato il guasto.

Il primo ministro del Maharashtra Uddhav Thackeray, esprimendo dolore per l'incidente, ha annunciato che le famiglie delle vittime riceveranno un indennizzo di 500mila rupie (6.600 dollari). “Da più di un anno – ha aggiunto Thackeray – stiamo affrontando la pandemia e tutti i medici e il personale sanitario stanno lavorando giorno e notte per salvare vite. Questi incidenti non devono ripetersi. L'amministrazione lavorerà attentamente per prevenire episodi come questo, che minano il morale del personale sanitario”.

Le tragedie non arrivano per caso. In un articolo pubblicato sul sito dell'agenzia Bloomberg Anjani Trivedi denuncia: “L'India non si è mai preparata per un'emergenza di sanità pubblica del calibro del Covid-19. Non lo aveva fatto nessun Paese, ma le priorità scelte dal governo indiano l'hanno lasciata particolarmente vulnerabile. La spesa sanitaria rappresenta appena l'1% del Pil indiano, il Paese si colloca al 179° posto su 189 per priorità assegnata alla spesa sanitaria nel proprio bilancio. In proporzione un Paese come la Sierra Leone spende di più. E una buona quota della spesa sanitaria va in sussidi a fornitori privati di servizi. Si parla di negligenze individuali ed eccesso di burocrazia - continua Trivedi - come cause di questa ondata. Ed è vero. Ma sarebbe ancora più vero se l'India cominciasse a ritornare almeno ai fondamentali ricostruendo le sue infrastrutture sanitarie. Diventa inutile essere la farmacia del mondo se non riesce a curare neanche il tuo popolo”.

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