19/01/2016, 16.03
MALAYSIA
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Malaysia, cristiani e musulmani “divisi fra aperture reciproche, paure e sospetti”

Parla p. Lawrence Andrew, sacerdote e direttore dell'unico settimanale cattolico del Paese: “La Chiesa si sta impegnando molto per andare incontro ai musulmani, e il risultato è l’incontro fra il nostro arcivescovo e il mufti”. Dall’altra parte “dopo gli attentati di Jakarta è cresciuta la paura dell’islamizzazione”.

Kuala Lumpur (AsiaNews) – In Malaysia “si vedono molti tentativi di comprensione reciproca fra cristiani e musulmani, ma in realtà prevalgono il sospetto e la divisione”. Ad affermarlo è p. Lawrence Andrew sj, sacerdote e direttore del settimanale cattolico The Herald. “La Chiesa – spiega – si sta impegnando molto per andare incontro ai musulmani, per essere costruttrice di ponti, ed è quello che hanno fatto il nostro arcivescovo e il mufti”.

Il riferimento è all’incontro avvenuto l’8 gennaio fra l’arcivescovo di Kuala Lumpur, mons. Julian Leow , e il mufti dei Territori federali Datuk Dr Zulkifli Mohamad al-Bakri (v. foto). Il faccia e faccia – in cui si è parlato di tolleranza religiosa e rispetto reciproco – è stato il primo in assoluto fra i leader delle due religioni in Malaysia e, secondo p. Andrew, “è l’inizio di un lungo cammino. Per ora non ha aperto scenari nuovi, ma il mufti ha promesso che visiterà la cattedrale cattolica e penso che lo farà”. Si tratterebbe anche qui di una prima volta.

A fianco della volontà di pacificazione e di riduzione delle tensioni religiose, osserva il direttore di The Herald, troviamo però “la tendenza ad avere paura dell’islamizzazione. A questo contribuisce non poco la nuova minaccia dello Stato islamico, dopo quello che è successo a Jakarta. La minaccia ci tocca da vicino, ci sono già stati degli arresti in Malaysia di uomini, forse legati agli attentati, ma non possiamo prevedere quanto il pericolo sia reale”.

Due giorni fa la polizia del Paese ha arrestato quattro uomini. Uno di essi stava pianificando un attacco suicida nella capitale.

Nella giornata di ieri, da parte cristiana c’era grande attesa per un incontro organizzato fra i leader cristiani e il primo ministro Datuk Seri Najib Razak. Molti si aspettavano che sul tavolo andassero le leggi sulla sicurezza e quella sulle conversioni, temi caldi del momento. “In realtà – spiega p. Andrew – si è trattato di una cena di Natale in ritardo. Il primo ministro non ha avuto tempo di ricevere la delegazione cristiana durante le festività e lo ha fatto adesso. Non credo abbiano parlato delle tematiche scottanti, ma ancora non ci sono stati bollettini ufficiali”.

Nonostante le difficolta, conclude il sacerdote, si trovano segnali di speranza per il dialogo anche da parte musulmana: “È molto incoraggiante il fatto che il sultano di Johor [stato federale della Malaysia ndr] sia molto aperto verso il cristianesimo, questo è un segno importante che potrà dare frutti in futuro”. 

In Malaysia, nazione di oltre 28 milioni di abitanti in larga maggioranza musulmani (60%), i cristiani sono la terza confessione religiosa (dietro ai buddisti), con un numero di fedeli superiore ai 2,6 milioni. Su una popolazione di oltre 11 milioni di persone, i cattolici di Kuala Lumpur sono oltre 180mila. Una comunità significativa, che spesso è stata oggetto di attacchi e violenze spesso innescati dalla controversia sull'uso della parola Allah anche per i non musulmani. 

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