15/07/2021, 08.59
TURCHIA
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Marmaris, nuovo attacco contro una sede dell'opposizione curda Hdp

Nel mirino l’ufficio di Marmaris, nella regione dell’Egeo. Un assalitore, noto alla polizia per un attacco simile in passato e già fermato, ha esploso oltre cento colpi. Non si registrano vittime, né feriti. Un mese fa in un fatto analogo contro una sede Hdp a Izmir era morta una dipendente del partito. 

Istanbul (AsiaNews/Agenzie) - Per la seconda volta in meno di un mese una sede del partito turco di opposizione Hdp (il Partito democratico dei popoli, filo-curdo) è stato oggetto di un attacco. Colpi di arma da fuoco hanno investito ieri la sezione locale di Marmaris, città della provincia di Muğla, nella regione dell’Egeo. Secondo le prime informazioni nessuno è rimasto ferito e l’assalitore sarebbe già stato arrestato. 

Una persona armata di fucile da caccia ha preso di mira la sede distrettuale nelle prime ore della mattinata. L’assalitore, il 28enne A.T.D., è stato identificato e fermato dalle forze di polizia. Egli era stato protagonista di un attacco analogo contro la sede Hdp nel 2018 ed era sotto processo per “danneggiamento di proprietà”. 

Intervistato da Bianet Güven Göknar, co-presidente dell'Hdp di Marmaris, riferisce che durante l’ attacco sono stati sparati oltre 100 proiettili. L’assalitore è entrato, coperto la telecamera e ha esploso cinque caricatori di fucile da caccia”. Egli ha utilizzato un tipo di munizione chiamato “proiettile dumdum” e ha sparato “oltre cento colpi” mandando in frantumi “finestre, tavoli. Ci sono 15 proiettili - ha aggiunto - solo sul frigorifero”. 

“È un attacco pianificato con l’obiettivo di spaventare e intimidire. Prima Izmir, poi Marmari, non sono coincidenze” afferma Göknar, ricordando l’attacco del mese scorso alla sede provinciale di Smirne, in cui è morta una donna affiliata al partito, prima torturata e poi uccisa a colpi di arma da fuoco. La vittima si chiamava Deniz Poyraz mentre il suo omicida Onur Gencer, vicino alla forze nazionaliste e già noto per aver combattuto in passato in Siria contro i curdi. 

Commentando l’attacco di ieri l’ufficio del vice governatore di Marmaris ha definito l’assalitore una persona “instabile” di mente. Una tesi che non convince l’opposizione: ”Questo è un modo - prosegue Göknar - per coprire e rivendicare il crimine. Hanno detto le stesse cose anche dopo l’omicidio di Deniz Poyraz. Questo è un modo per proteggere gli assalitori”. “Rivendichiamo la democrazia in questo Paese. Non possono intimidirci. Non rinunceremo - conclude l’esponente Hdp - a questo Paese”.

La recente ondata di repressioni e violenze contro i partiti di opposizione hanno sollevato preoccupazione anche al Parlamento europeo con i suoi membri che, la scorsa settimana, hanno adottato con 603 voti a favore e due contrari una risoluzione di condanna per Ankara. Secondo gli europarlamentari, in Turchia vi è una situazione “terribile” a livello di diritti umani, unita a una “continua erosione della democrazia e dello stato di diritto”. 

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