13/01/2009, 00.00
FILIPPINE
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Missionari laici per portare la Chiesa tra la gente

di Santosh Digal
L’impegno per la promozione di comunità ecclesiali di base. La Chiesa filippina può contare su 36 laici impegnati a tempo pieno nella missione in alcune parrocchie e presso le comunità di emigrati in Paesi dell’Asia. Il racconto di uno di loro all’assemblea generale del Philippine Catholic Lay Mission.

Manila (AsiaNews) – Amano definirsi ”veramente laici, assolutamente filippini e totalmente missionari” i 36 laici che il 12 gennaio hanno preso parte all'assemblea generale del Philippine Catholic Lay Mission (PCLM). Nel corso dei lavori Elmer Jamolin ha raccontato i suoi quattro anni da missionario laico nella parrocchia di Sto. De Cebu, a Lap-lapu City nel sud del Paese.

Il compito più urgente affidato nel 2005 a Jamolin era quello di contribuire alla nascita di comunità ecclesiali di base (Bec) tra la popolazione della parrocchia. Con lui era stata inviata anche una laica, Lucita Salva, e ad accoglierli nella loro destinazione c’erano il parroco ed il coadiutore di Sto. De Cebu, padre Rey Semeros e Agustin P. Polong.

“Il lavoro della missione è un processo lento” racconta ad AsiaNews Jamolin ripercorrendo i quattro anni passati tra la gente della parrocchia. “La parte più impegnativa della mia missione per le Bec era quella di ascoltare le loro storie, i loro problemi, dispiaceri e dolori, infatti la Bec è un processo, un modo di vivere come il prete della mia parrocchia continua a dire”.

“La visita casa per casa non è semplicemente una appuntamento di socializzazione festoso, piuttosto un invito a vivere il vangelo nell’esperienza quotidiana, con momenti di lettura e condivisione della Bibbia” spiega Jamolin.

Il rapporto con i vicini, il lavoro, i figli: l’attività quotidiana delle Bec, promossa da Jamolin e dai laici formati per questo tipo di missione, entra a contatto con la vita delle gente. “Abbiamo dovuto usare anche piccoli accorgimenti” racconta ad AsiaNews “poiché buona parte dei nostri ospiti lavora nelle fabbriche e nel settore dell’export per cui dormivamo la mattina e uscivamo alla sera per fare le nostre visite nei vari villaggi, organizzare gli incontri di formazione dei leader e dei catechisti, i momenti di preghiera comune e quelli di educazione dedicate a donne e bambini. Abbiamo incontrato anche il rifiuto e l’indifferenza nella nostra missione, ma proprio come Cristo, pazienza e comprensione sono divenuti i miei tratti distintivi”.

Il lavoro di Jamolin, realizzato con l’aiuto del consiglio pastorale della parrocchia e le persone impegnate nella formazione degli animatori, si propone di costruire nel tempo un gruppo di laici destinati a portare avanti la missione delle Bec.

Come Jamolin ci sono altre 36 persone che nelle Filippine hanno deciso di dedicare il loro tempo per promuovere la nascita di comunità ecclesiali di base nel Paese.

L’esperienza del PCLM è iniziata 32 anni fa. Oggi conta su 13 laici impegnati a tempo pieno nella missione presso parrocchie delle Filippine e altrettanti presso comunità di emigrati in Giappone, Thailandia, Myanmar e Cambogia. La struttura si appoggia su uno staff di 10 persone ed è sostenuta dalle donazioni di famiglie, parrocchie, amici e benefattori da tutto il Paese.

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