13/05/2011, 00.00
GIAPPONE
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Missionario PIME: A Sendai la distruzione ha bisogno di aiuti materiali e spirituali

Un sacerdote parla della desolazione "incredibile" e della necessità di un forte aiuto “umano”, oltre che materiale nell'area del terremoto e dello tsunami. Arriva oggi nel Paese il card. Sarah, per portare l’abbraccio del Papa. Tokyo aiuterà la Tepco a risarcire i danni, per evitarne il fallimento.

Tokyo (AsiaNews) – “A Sendai la distruzione è incredibile, maggiore di quanto si può capire da filmati e reportage” e diviene sempre più urgente un aiuto spirituale alla popolazione. Padre Ferruccio Brambillasca, superiore regionale del Pontificio Istituto Missioni Estere a Tokyo, parla ad AsiaNews della difficile situazione delle zone colpite dal disastroso terremoto e tsunami, a due mesi da quel tragico 11 marzo. Oggi arriva in Giappone il card. Robert Sarah, per portare nelle zone devastate l’abbraccio di Papa Benedetto XVI. Intanto il governo giapponese ha approvato un piano per aiutare la Tokyo Electric Power (Tepco) a risarcire i danni causati dal suo impianto nucleare di Fukushima.

Mons. Sarah, presidente del Consiglio Pontificio Cor Unum, in Giappone fino al 16 maggio, visiterà le zone colpite per portare la solidarietà fraterna del Papa agli sfollati, alle famiglie delle tante vittime, ai volontari che si prodigano senza tregua per portare aiuto come ha fatto anche la Caritas giapponese.  Domani egli sarà a Saitama dove visiterà i centri creati dalla Chiesa per gli sfollati. Nel pomeriggio a Tokyo concelebrerà con i vescovi locali una messa di ringraziamento per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Domenica 15 maggio andrà a Sendai, epicentro del terremoto, dove presiederà una messa nella cattedrale.

Padre Brambillasca dice che la visita e la solidarietà concreta della Chiesa sono importanti. “Di recente sono stato nella zona di Sendai – dice - Gli aiuti materiali sono arrivati e stanno arrivando. Ora c’è bisogno anche di aiuti umani spirituali, di sacerdoti e persone di fede”, che sostengano la popolazione e la chiesa locale.

Intanto il governo oggi ha annunciato che aiuterà la Tepcoa risarcire i danni causati dalla fuoriuscita di materiale radioattivo dall’impianto di Fukushima. I danni sono stimati di decine di miliardi di euro e Tokyo vuole evitare il fallimento della maggiore ditta di energia.

Il governo teme che una crisi della ditta causi quest’estate aumenti del prezzo dell’elettricità e black-out. La Tepco si è impegnata, in cambio, a ridurre il costo dell’energia e a consentire approfonditi accertamenti su come ha organizzato e gestito la sua attività. Peraltro il governo sta ancora discutendo i particolari dell’aiuto, che si dice raggiungerà i 60 miliardi di dollari.

L’impianto di Fukushima ha iniziato a causare forti emissioni di radioattività, a seguito dei danni subiti l’11 marzo, con forte contaminazione della zona circostante e delle coltivazioni. Sono stati sfollati circa 80mila residenti in un raggio di 20 chilometri. La ditta dice che ci vorranno 9 mesi per riprendere il pieno controllo dell’impianto e fermarlo e non ci sono previsioni sul livello finale dei danni. A fine maggio la Tepco inizierà a risarcire i coltivatori e i pescatori della zona, che hanno perso lavoro e mezzi di sostentamento.

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