14/09/2012, 00.00
CINA – VATICANO
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Nonostante l’esilio imposto dal regime, mons. Ma Daqin scrive: “Amo la Cina”

di Jian Mei
Il coraggioso vescovo ausiliare di Shanghai, costretto a vivere nel seminario vicino al santuario mariano di Sheshan dopo che si è dimesso in pubblico dall’Associazione patriottica, continua a comunicare tramite il suo blog. Un’opera per commemorare Paolo Xu Guangqi, fondatore della diocesi di Shanghai, e tante riflessioni sulla grandezza dell’opera di Dio.

Shanghai (AsiaNews) - Il coraggioso vescovo ausiliare di Shanghai, mons. Taddeo Ma Daqin (che si trova ancora "in ritiro" nel seminario di Sheshan, alla periferia della metropoli) continua a comunicare con gli altri tramite il proprio blog, dove carica i suoi articoli, le sue riflessioni spirituali e un'opera su Xu Guangqi composta da lui.

Il governo cinese ha imposto delle restrizioni al vescovo Ma nell'esercizio del suo ministero episcopale dopo che questi ha annunciato in maniera aperta le proprie dimissioni dall'Associazione patriottica durante la cerimonia della sua ordinazione, lo scorso 7 luglio.

I cattolici di Shanghai dicono di non conoscere la situazione del vescovo Ma. Uno di loro dice di averlo visto una volta a Sheshan, da solo, ma non ha osato salutarlo. Pochi di loro, continua questo laico, hanno visitato la basilica di Sheshan, in parte per evitare di creare problemi al vescovo di 44 anni.   

Da quando il suo blog è stato riaperto, il 16 luglio, il vescovo Ma ha caricato 6 articoli fra cui il testo di un'opera cinese in 6 scene - composta dal presule - su Xu Guangqi e sulla sua amicizia con il padre gesuita Matteo Ricci. All'inizio del testo il vescovo Ma spiega che ha voluto comporre questa opera per celebrare il 450esimo anniversario della nascita di Xu Guangqi, che cade proprio quest'anno.

I lettori cattolici del blog che vivono nel Gansu, a Shanghai, a Ningbo e in altre parti della Cina hanno risposto ai suoi articoli inviando il proprio saluto, sostegno e preghiere per il vescovo. Tuttavia, gli articoli e la musica inserita da mons. Ma nel suo blog non parlano in maniera diretta delle sue condizioni. I lettori hanno provato a leggere fra le righe per capire almeno un poco la situazione in cui vive il vescovo.

L'ultimo articolo che ha inserito è del 3 settembre, una raccolta delle proprie riflessioni spirituali sulle frasi di Simeon Wells (1909-1943) che parlano di sofferenza, di dare dolore agli altri, di fede, scienza e dolore, creazione e amore cristiano. In quello precedente - intitolato "Sono solo un bambino che ha bisogno di insegnamenti" e pubblicato il 1mo settembre - il vescovo Ma esprime il suo amore per la Cina, per la storia, la letteratura e la cultura cinese.

Un bambino può essere più o meno bisognoso di ricevere degli insegnamenti. Il presule si definisce come "più che bisognoso" di insegnamenti e con umiltà si descrive come "poco profondo e dalla mente ristretta". "L'amore di un bambino - scrive - è l'amore per la vita, un amore vero". Nell'articolo, dice che "ama essere un cinese e un sacerdote cinese in Cina".

Più di 20 anni fa, il vescovo ha lasciato per la prima volta la Cina per visitare le Filippine: qui è stato testimone della povertà ma anche della felicità della popolazione locale. Più tardi ha visitato anche la Francia, la Germania e la Svizzera.

Al vescovo piace molto la natura. Ama i fiumi e le montagne della Cina, inclusa Sheshan, dove può godere del silenzio, degli alberi, della basilica protetta da Nostra Signora di Sheshan e dei posti come questo dove si può pregare. "La natura in Cina - scrive - è un dono di Dio alla popolazione cinese. Questo ci aiuta a trascendere le nostre anime e apprezzare di più la Creazione divina".

 

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